Lipari (ME): Dal Castello verso le ex cave di pomice, viaggio attraverso i sapori genuini

Numerose le attrazioni, si può iniziare dal Castello, tra le due frazioni di Marina Corta e Marina Lunga, con la cattedrale di
San Bartolomeo, il chiostro e il museo

archeologico eoliano B. Brea. Un tour in senso antiorario tocca le frazioni di Canneto, Porticello, Acquacalda, Quattropani, Castellaro e Pianoconte. Dopo Canneto, vale la pena di fermarsi alle ex cave di Pomice, bellissimi ancora oggi i fondali e l’acqua nonostante la chiusura nel 2005.






Gli stabilimenti sono oggi archeologia industriale. Caratteristica di questi giacimenti di pomice è quella di essersi formati per effetto di un unico episodio eruttivo, il che ha conferito particolare omogeneità alle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali di cui è composto. Un interessante indirizzo per chi vuole pernottare a Lipari, l’Hotel-residence Acquacalda offre camere e comodi miniappartamenti. Un lido attrezzato con ombrelloni e lettini è a poca distanza dall'hotel.


Passando al vino, Salina non detiene più il monopolio della produzione enologica, anche Lipari (ma era antica tradizione) ha adesso splendidi vigneti. Tenuta di Castellaro di Massimo Lentsch non merita solo l’assaggio ma anche una visita.
La cantina è una cattedrale nel sottosuolo, il progetto ingegneristico è originalissimo, inoltre sfrutta alcune peculiarità microclimatiche del luogo.
Il vigneto ha una densità di circa 10.000 ceppi per ettaro, l’enologo è Salvo Foti. Quattro i vini da provare, i più conosciuti Bianco Pomice e Rosso Ossidiana. A questi aggiungete il nuovo rosato Rosa Caolino e la Malvasia delle Lipari. I vigneti di quest’ultima sono terrazzati ed esposti a sud con vista su Vulcano.
I ristoranti di riferimento sono E’ Pulera, della stessa famiglia dello storico Filippino, e l’Anfora, entrambi nel centro cittadino. Di E’ Pulera fa la differenza un lussureggiante giardino con i tavoli in pietra e ceramiche dell’isola, la cucina è gustosa e tradizionale. Tra i piatti, cappuccetti fritti; tortino di capperi e melanzane e ricotta di Vulcano accompagnato da un bicchierino di Malvasia delle Lipari. Primi classici, tra cui fettuccine con gamberi zucca e zucchine; poi scorfano a “ghiotta”.Valido anche l’indirizzo de L’Anfora, questo piccolo ed elegante ristorante si trova in vico Alicudi, tra i più caratteristici della città vecchia. Le specialità sono marinare e le primizie della campagna di Lipari. Maurizio Cipicchia interpreta le ricette secondo la sua sensibilità, zuppa di cozze; polpo e pomodorini; involtini di spada e ricotta; gamberi in pastella; tagliolini con gamberoni e pistacchi; astice alla catalana; pescato del giorno cotto alla brace.
Per gli appassionati in trasferta, fondamentale l’indirizzo dell’enoteca Vino & Co. di Danilo Conti. Danilo possiede l’enoteca più fornita delle Eolie, è anche punto di distribuzione per alcune cantine e acquisto per i professionisti del settore; nonché migliore approdo per l’approvvigionamento delle cambuse degli yacht in vacanza nelle Eolie. Ottima la selezione di vini naturali. C’è anche una bella galleria d’arte pittorica.

Per gli amanti del mare e delle passeggiate, vale la pena di affrontare per alcuni minuti sentieri poco curati, la spiaggia è quella di Valle Muria. Certo, meglio se raggiunta via mare, ci sono imbarcazioni che la raggiungono da Marina Longa. E’ compresa tra due promontori rocciosi e, di fronte, offre la suggestiva vista di Vulcano e dei faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda. Costeggiando la spiaggia si osservano lungo la parete meridionale alcune piccole grotte scavate dall'uomo come riparo entro la tenera roccia tufacea.
(foodiedrivers)

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