La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un 42enne pregiudicato nisseno, in concorso con altri due uomini e due donne, in corso d’identificazione, ritenuto il basista di un grosso furto aggravato in abitazione in danno dello zio 84enne.
La Squadra Mobile nissena ha fatto immediata luce su un particolare furto commesso nel pomeriggio del 20 settembre scorso, in danno del predetto anziano che, nonostante la veneranda età, dopo la morte della moglie, aveva detto in giro che voleva trovarsi una compagna con la quale condividere il resto dei suoi giorni non più in solitudine.
Tale richiesta non sfuggiva al malintenzionato parente e ai suoi complici che circuivano l’anziano per derubarlo dei risparmi di una vita, mettendo in atto uno squallido stratagemma.
Il giorno prima del furto la vittima era avvicinata da due uomini che gli proponevano di presentargli una donna e lo rassicuravano dicendogli che lo conoscevano da prima poiché erano i figli di suoi amici deceduti e, per accaparrarsi la sua fiducia, gli narravano particolari della sua vita che, invece, i malfattori avevano appreso notizie dell’anziano, attraverso i racconti del nipote.
L’anziano, allettato da quell’agognata proposta, accettava e il pomeriggio seguente i due uomini, in compagnia di altre due donne, tra cui la proponenda compagna di circa settanta anni, si recavano a casa dell’anziano che li accoglieva in casa.
Il colpo era così messo a segno.
Mentre la donna 70enne ammaliava l’anziano con coccole e carezze la donna più giovane e i due uomini raggiungevano la stanza da letto e asportavano, da un armadio, la somma di cinquemila euro che la vittima custodiva in una cassetta di sicurezza, per essere i risparmi di una vita.
Appena il maldestro gruppetto andava via l’anziano costatava il furto subito e dava l’allarme.
Le immediate indagini facevano luce sulla vicenda ed emergeva che i ladri agivano con piena conoscenza dei luoghi, e infatti hanno aperto solo lo sportello dell’armadio all’interno del quale erano custoditi i soldi, tralasciando gli altri nove sportelli che nemmeno toccavano.
La vittima, metabolizzato il colpo, a mente serena, era escusso dagli investigatori dell’Antirapina i quali ricostruivano meticolosamente tutta la vicenda e scoprivano che il posto dove erano custoditi i soldi era a conoscenza dell’odierno indagato, il quale in passato era solito frequentare quella casa perché la defunta moglie dell’anziano derubato gli dava spesso dei soldi prelevandoli da quel posto.
Inoltre, il nipote sospettato era stato visto uscire dal bar il giorno prima del furto insieme ai due uomini che avevano fatto la dolce proposta all’anziano.
L’indagato era convocato presso la Squadra Mobile e, inchiodato ai fatti, rendeva dichiarazioni contraddittorie che facevano emergere chiari indizi di reità a suo carico tanto che era indagato per furto aggravato, in concorso con altri, in danno dello zio.Sono in corso indagini per individuare i complici.
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