Lettera-denuncia per grave violazione dei diritti e delle prerogative dei Consiglieri Comunali di Palermo

Egregi Signori,
con la presente lettera desidero denunciare il grave episodio di cui sono rimasto vittima martedì 12 gennaio scorso, presso l’ingresso della discarica di Bellolampo.
         Il giorno prima, lunedì 11 gennaio 2016, attraverso l’indirizzo di posta elettronica istituzionale del Gruppo Consiliare Misto del Comune di Palermo, avevo inviato una comunicazione al presidente della Rap con la quale preannunciavo, per il giorno successivo, martedì 12 gennaio, una mia visita ispettiva presso la discarica di Bellolampo.

         Oggetto della visita sarebbe dovuto essere l’impianto di pretrattamento dei rifiuti, un impianto costato ben 22 milioni di euro, costruito dalla Regione Siciliana e non ancora entrato in funzione nonostante sia stato ormai collaudato da tempo. E il mancato avvio di detto impianto potrebbe comportare la chiusura della stessa discarica, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare, uno scenario terribile che farebbe piombare Palermo indietro di anni e che trasformerebbe la nostra città in una vera e propria discarica a cielo aperto, con pericolosissime conseguenze per la salute e l’incolumità dei cittadini.
         Come le SS.VV. sanno, lo Statuto del Comune di Palermo, all’articolo 54, concede ai Consiglieri Comunali la facoltà di chiedere atti relativi all’attività del Comune e di svolgere visite ispettive presso gli impianti comunali e delle aziende partecipate, come appunto la Rap Spa di cui il Comune di Palermo è socio unico.
         Ebbene, appena arrivato all’ingresso della discarica di Bellolampo, una funzionaria della Rap, la dottoressa Larissa Calì, mi impediva di entrare.
         Un divieto che non mi ha consentito di svolgere uno dei compiti principali che vengono assegnati ai Consiglieri Comunali, che hanno l’obbligo di  controllare le aziende partecipate anche attraverso il cosiddetto “controllo analogo”.
         Quello verificatosi martedì è un episodio gravissimo, che lede in maniera abnorme i diritti dei consiglieri comunali nella loro qualità di rappresentanti dei cittadini palermitani da cui sono stati eletti.
         In attesa dei provvedimenti che le SS.VV. riterranno opportuno prendere, colgo l’occasione per formulare i più cordiali saluti.

                                                               
                                                                              Il Consigliere Comunale
                                                                                         Angelo Figuccia 

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