"FUTURO DELL'EUROPA E NUOVI EQUILIBRI DEL MEDITERRANEO"


Torna a Palermo l’economista Nino Galloni, con il quale si aprirà un dibattito sul futuro dell' Europa 
organizzato e moderato da Federica Aluzzo e Ottavio Navarra
venerdì 12 febbraio dalle 16,00 alle 19,00 presso Palazzo Cefalà

Parlare di economia ormai non è possibile senza inquadrare il contesto geopolitico in cui ci troviamo. I tragici episodi del Medio Oriente non possono più considerarsi lontani da noi; ormai anche l’Europa è toccata dal conflitto e gli attentati di Parigi del 13 novembre lo dimostrano. L’arrivo di rifugiati e richiedenti asilo, in aggiunta all’immigrazione di persone che scappano dalla povertà e dalla disperazione, è ormai una priorità nell’agenda politica di tutti i governi. La risposta delle istituzioni europee sembra in contraddizione con quell’umanità sbandierata con belle parole, ma poco concretizzata con i fatti. In queste settimane i governi UE stanno discutendo di una revisione e sospensione degli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini UE e degli stranieri con visto degli Stati Membri. Inoltre si è raggiunto un accordo per concedere ulteriori margini fiscali, oltre i limiti previsti dal fiscal compact, per far fronte a spese militari e di difesa, ma lo stesso non è stato richiesto per la spesa sociale. Tutto questo si somma ad una crisi economica già tangibile in tutta Italia da anni e sempre più preoccupante. l’Euro è risultato insostenibile poiché basato sulla svalutazione del lavoro; nonostante il QE della BCE, l’inflazione è ancora sotto al 2%; il sistema bancario è ancora in gravi condizioni e i Comuni sono massacrati dai continui tagli imposti dal governo nazionale e regionale per rispettare i vincolanti trattati europei. Anche sul piano politico la situazione dell’UE è in evoluzione: le elezioni in Portogallo e Spagna hanno mostrato una chiara sconfitta dei partiti conservatori ed un ottimo risultato della sinistra. I partiti socialisti continuano a perdere consensi e si stanno sempre più avvicinando alla sinistra; in Gran Bretagna Jeremy Corbin è stato eletto Segretario del Partito Laburista britannico a seguito di una schiacciante vittoria mentre In Polonia ha trionfato l’estrema destra, così come la destra è in crescita in altri paesi come risposta xenofoba e nazionalista. A questo si aggiunge la minaccia del TTIP. Quale futuro per l’Unione Europea in queste condizioni? Qual è la Nuova Europa che vorremmo costruire? Di questo ed altro si parlerà durante l’incontro che sarà anche l’occasione per presentare il nuovo libro del Prof. Galloni: "l'Economia imperfetta".

Aluzzo e Navarra: “E' importante aprire un dialogo con tutti i cittadini, partiti e movimenti che percepiscono di essere vittime di un sistema economico che li sta massacrando a causa di strategie europee troppo restrittive basate un sistema monetario che sembra destinato a fallire e dai cambiamenti geopolitici.
Dai sindacati alle imprese siamo tutti coinvolti in questa situazione.
Non c'è più tempo da perdere e il confronto con esperti tecnici aiuta a mettere luce sulle strategie europee ed internazionali per poi approdare alla storia del nostro paese e alle possibili soluzioni si cui si discuterà tutti insieme”. 


CHI E' NINO GALLONI
Galloni ha ricoperto diversi incarichi e ruoli per i ministeri del Bilancio e del Lavoro (dal 1990 è stato direttore generale al Ministero del Lavoro alla Cooperazione, Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche per l’Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione Straordinaria nelle grandi imprese). È, inoltre, presidente e fondatore del Centro Studi Monetari, un’associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emissibili senza creare debito pubblico.

Galloni è anche celebre per le proprie posizioni critiche riguardo all'attuale equilibrio economico dei Paesi dell'Eurozona, evidenziando i diversi scenari possibili per il futuro dell'Euro: uno possibile è quello del ritorno alla sovranità monetaria nazionale per l'Italia e le altre nazioni europee, nel caso in cui l'Europa attuale si rivelasse incapace di ridistribuire efficacemente le risorse finanziarie dal centro verso la periferia. Una componente necessaria di tale bilanciamento include necessariamente un ritorno alla separazione netta tra istituti di credito, operanti nel credito verso i soggetti dell'economia reale, e soggetti finanziari che operano sui mercati speculativi, ovvero su quella parte di scambi economici puramente finanziari.

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