Rifiuti, dibattito sulle mozioni. Musumeci: a febbraio 10 piattaforme per la differenziata

di Sergio Capraro
“Questo è il nostro crono-programma: entro febbraio vogliamo realizzare un piano-stralcio per la realizzazione di dieci piattaforme per la gestione della differenziata, compostaggio e conferimento da post-trattamento; un bando per accordi in ambito nazionale ed europeo per il conferimento di almeno la metà dei rifiuti attualmente destinati alle discariche; la definizione di un piano ordinario per la gestione del sistema dei rifiuti in Sicilia”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo all’Assemblea regionale.
“Entro maggio vogliamo riportare il numero degli ambiti territoriali a 9, liquidare le società d’ambito – ha detto – attivare misure di fiscalità di vantaggio per le imprese che investono nel riciclo e penalità per chi non raggiunge almeno il 50% della differenziata. Entro un anno contiamo di potere arrivare alla approvazione del piano di gestione e dei piani d’ambito. Entro la fine del 2019 puntiamo alla messa in attività delle dieci piattaforme per differenziata, compostaggio e conferimento da post-trattamento”.

“Per il nostro governo il ciclo dei rifiuti, che ne comprende anche il riuso, dovrà aprirsi e chiudersi nella stessa provincia – ha proseguito – In alcune province potremmo pensare a due ambiti o comprensori, per altre ne basterebbe uno, così come potrebbe bastarne uno per due province contigue: questo lo deciderà il Parlamento regionale. In Sicilia non c’è bisogno di termovalorizzatori, che comunque non demonizzo: penso però che la soluzione sia data dagli impianti di compostaggio”.

Musumeci ha sottolineato che “è impossibile affrontare con sistemi ordinari una situazione straordinaria: abbiamo bisogno di nuovi impianti, e i tempi non sono compatibili con quelli attuali della capacità delle discariche”. “Abbiamo bisogno di ridurre il conferimento in discarica – ha evidenziato – Il ministero dell’Ambiente dice che la metà dei rifiuti dobbiamo mandarli fuori dalla Sicilia, ma non dice come fare e che possiamo spedire i nostri rifiuti in altre regioni solo per qualche settimana, e non per qualche mese o per un anno, che è il tempo che ci serve”. “Resta la soluzione della spedizione all’estero, che ci costerebbe il 20-25% in più rispetto ai costi attuali, ma non abbiamo ancora trovato una ditta disposta a spedire i rifiuti in altri Paesi europei – ha detto – C’è da dire, poi, che a volte nel sistema di smistamento si annidano imprenditori contigui agli interessi mafiosi”.

Musumeci ha proposto all’aula di giungere ad una mozione unificata e condivisa che impegni il governo regionale a tenere informata l’aula su ogni iniziativa relativa alle politiche ed alle iniziative in tema di rifiuti. Ma dopo una breve sospensione, sono state con votate le singole mozioni presentate dai diversi gruppi parlamentari.
Tutte le mozioni delle opposizioni a firma M5S, Pd e Claudio Fava sono state respinte, eccetto la 15 della maggioranza, primo firmatario Alessandro Aricò, che impegna il governo a “porre in essere tutte le azioni necessarie e urgenti, compresa la richiesta al governo nazionale di pieni poteri, per sopperire alla saturazione delle discariche, incluso il trasferimento dei rifiuti al di fuori dell’isola”, ed a “riportare il numero degli ambiti territoriali a 9, quanti sono i territori provinciali”.
La seduta è stata rinviata a martedì prossimo alle 16.

Mentre in aula si discuteva, fuori dal Palazzo dei Normanni un gruppo di circa 300 cittadini del comune ennese di Agira ha manifestato contro l’apertura di un sito per il conferimento dei rifiuti speciali. Con loro i deputati del Movimento 5 stelle e Claudio Fava della lista Cento passi. Tra le mozioni approdate in aula infatti anche quella per lo stop “al progetto per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali ad Agira”, prima firmataria Elena Pagana (M5S).
In aula era presente il Presidente della Regione Nello Musumeci. Durante la seduta, presieduta dal presidente di turno, vicepresidente dell’Ars di Roberto Di Mauro, il primo ad intervenire è stato Cateno De Luca (capogruppo Misto): “Il presidente della Regione – ha detto – dovrebbe spiegarci qual è la strategia di medio e di lungo periodo oltre a quello della gestione dell’emergenza sui rifiuti. Noi abbiamo avuto in questi ultimi cinque anni una gestione improvvisata e quindi è fondamentale che oggi il governo ci dica come vuole modificare la legge sulle Aro e sulle Srr. È bene che il presidente Musumeci chiarisca quali poteri ha chiesto al Governo nazionale, a quali norme vuole derogare e soprattutto per fare cosa”.
Il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo ha chiesto che “il governo preveda la creazione di un fondo perequativo per compensare la differenza dei costi aggiuntivi, non prevedibili, per i Comuni costretti a ricorrere improvvisamente a discariche distanti. È necessario inoltre incentivare la raccolta differenziata ed accelerare le procedure di liquidazione dei 27 vecchi Ato: sono queste le principali proposte contenute nella mozione che il PD ha presentato all’Ars in tema di rifiuti”. “Il governo dica quale Piano ordinario dei rifiuti intende realizzare – ha aggiunto Lupo – e spieghi inoltre a cosa sono finalizzati i poteri speciali richiesti dal presidente Musumeci al governo nazionale. Attendiamo risposte chiare e dettagliate – ha proseguito il presidente del gruppo PD – la Regione non può lasciare soli i sindaci, deve mettere i Comuni nelle condizioni di trovare soluzioni adeguate per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini”.

Claudio Fava (Misto), rivolgendosi al governatore, ha detto: “noi vorremmo che oggi ci presentasse il suo progetto per superare la navigazione a vista tipica di questi ultimi 20 anni. Siamo di fronte a cifre che sono imbarazzanti. E la colpa è stata di una governance che ha avuto attenzione e benevolenza soltanto verso le grandi famiglie che gestiscono le discariche private. Abbiamo deviato i 94 milioni di euro destinati agli impianti di compostaggio verso nuove discariche. Qui non siamo di fronte all’assenza di risorse, quindi, ma si tratta di scelte di spesa. Questo è dolo politico”.

Per il M5s sono intervenuti diversi deputati. Per Stefania Campo “nessuno vuole mettere veramente le mani in ciò che puzza. L’immondizia puzza perché è legata alla mafia, alla criminalità. Per governare bene bisogna avere mani libere dagli speculatori, progettualità e lungimiranza”.
Elena Pagana si è soffermata sulla discarica di Agira: “Sono qui a parlare in rappresentanza di migliaia di cittadini che vogliono contrastare l’attivazione della discarica per rifiuti speciali di Agira. Sono troppe le irregolarità che hanno caratterizzato l’iter burocratico per la discarica. Chiediamo di ritirare questo decreto perché abbiamo molti elementi per pensare di averne il diritto”.
Per Giampiero Trizzino “Crocetta ha mantenuto soltanto lo status quo di Cuffaro e Lombardo. Certo, non è confortante che dopo pochi mesi dall’insediamento la poltrona dell’assessore all’Energia è ancora sguarnita. Noi vogliamo provare ad accordare fiducia al suo governo, presidente Musumeci, ma ci serve maggiore incisività. Accanto alla questione emergenziale serve programmazione, che manca da vent’anni”. “Il primo step – suggerisce Trizzino – è la pianificazione dello smaltimento dei rifiuti organici. Bisogna avviare l’attivazione di tutti quegli impianti, sia pubblici sia privati, che al momento sono bloccati”.

Per la maggioranza ha parlato Alessandro Aricò (capogruppo Diventerà Bellissima):
“In questi cinque anni –ha detto – la situazione dei rifiuti in Sicilia è decisamente peggiorata. Parliamo di profondo Sud e poi la Calabria in un paio d’anni ha raddoppiato i dati della raccolta differenziata, arrivando oggi al 33%”. Il deputato palermitano ha attaccato il Pd: “Parlano di aggravio dei costi per i Comuni, ma come fanno a giudicare proprio loro che hanno governato fino a ieri. Io ritengo che il problema si potrà risolvere. Non si capisce cosa ha fatto il governo precedente in cinque anni, ma questo governo deve programmare i prossimi tre anni e questo può essere il governo della svolta”. Aricò ha suggerito al governatore di puntare sugli impianti di compostaggio. “I dati della raccolta differenziata sono scoraggianti, ma noi vogliamo dare sostegno al governo regionale affinché si possano avere i poteri speciali e spero che sulla questione ci sia compattezza politica”.

Antonio Catalfamo (capogruppo Fratelli d’Italia): “Dobbiamo dare risposte ai cittadini e nello strutturare un piano non possiamo fare a meno di seguire le direttive che arrivano dall’Unione europea e soprattutto quelli di Agenda 2030 che prevedono di abbandonare il ciclo dei rifiuti lineare per adottare quello circolare. Io so che questo tipo di approccio è un approccio che il suo governo vuole certamente portare avanti”. Fratelli d’Italia ha presentato una mozione sull’inceneritore in costruzione a San Filippo del Mela: “siamo contrari a qualsiasi forma di inceneritore e quindi chiediamo al governo che, nell’adottare tutte le strategie di medio e lungo termine, dobbiamo dare ascolto al territorio e dire no al progetto”.


tratto da Cronache Parlamentari Siciliane

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