Ars, incardinato ddl su commissione Antimafia. Prevede che si occupi anche di corruzione


di Sergio Capraro
E’ stato incardinato oggi a Sala d’Ercole il disegno di legge n.101/A che modifica la legge regionale di istituzione della Commissione parlamentare Antimafia. Il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha fissato per domani, mercoledì 14 febbraio alle 12, il termine per presentare gli emendamenti. Poi alle 16 in aula l’esame dell’articolato

Il testo è a firma di Claudio Fava (Misto) ed è stato esitato dalla Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Stefano Pellegrino (Fi). Prevede innanzitutto che la Commissione Antimafia all’Ars si occupi anche di corruzione. “La corruzione – si legge nella relazione di Fava – è uno degli strumenti di cui si servono le organizzazioni criminali di stampo mafioso per ottenere le loro due finalità principali: profitto illegale ed impunità. Da questa consapevolezza nasce la necessità di affiancare mafia e corruzione nello stesso contesto di indagine e di vigilanza, e di ampliare dunque le finalità della nostra commissione”.

L’articolo 2 propone una riduzione a tredici dei componenti della Commissione ed a due dei vicepresidenti.

“Si propone – si legge ancora nella relazione – la riformulazione dell’articolo 3 della legge istitutiva con focus di indagine specifici sulle attività dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti al suo controllo in ordine a possibili infiltrazioni mafiose, sulle attività di prevenzione e di contrasto della corruzione, sulla regolarità delle procedure e sulla destinazione dei finanziamenti erogati dalla pubblica amministrazione regionale, su un’opportuna sinergia con l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC)”.

Tra le competenze è inserita un’attività di promozione, anche in coordinamento con la Commissione parlamentare nazionale, di iniziative volte alla diffusione di una cultura di contrasto ai fenomeni mafiosi.

Infine all’articolo 4 si stabilisce che la Commissione relazioni ogni anno all’Assemblea regionale siciliana sulla propria attività, prevedendo la decadenza della Commissione stessa in caso di mancata presentazione entro quattro mesi della suddetta relazione. Nel corso dell’istruttoria legislativa è stato aggiunta, con apposito emendamento, una norma che consente la concessione dei benefici in favore degli imprenditori che subiscono richieste estorsive, già previsti dalla legge regionale n. 15 del 2008, anche nel caso in cui il reato non è denunciato dal medesimo imprenditore ma da altri soggetti comunque legati all’attività d’impresa che subiscono le richieste criminali.


tratto da Cronache Parlamentari Siciliane

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