SABRINA FIGUCCIA: “AMAT, SCATOLA DI VETRO O SCRIGNO DI OSCURI SEGRETI? TEMO CHE DOVRA’ DECIDERE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA”

“L’Amat è una scatola di vetro trasparente, la cui attività viene svolta alla luce del sole, oppure uno scrigno di oscuri segreti, che deve custodire chissà quali misteri inconfessabili? Questa la domanda che si è costretti a porsi dopo l’incredibile decisione dell’azienda di via Roccazzo di impedirmi di effettuare una visita ispettiva”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc, che prosegue: “Perché questa decisione? Se dovessimo applicare alla lettera quello che disse qualche anno fa il nostro “amato” sindaco Orlando, “il sospetto è l’anticamera della verità”, ci sarebbe da chiedersi quali inconfessabili segreti si nascondano in via Roccazzo. Perché i vertici aziendali preferiscono impedire ad un consigliere comunale, e quindi rappresentante della volontà popolare, di visitare sede ed uffici, adducendo presunti problemi di sicurezza? E se è così, che razza di sicurezza viene garantita ai lavoratori se basta la presenza di un semplice consigliere comunale a portare scompiglio? Quando mi è stato negato l’accesso alla sede, ho chiamato sia il comandante della polizia municipale sia la Digos affinchè prendessero atto di quanto è successo e trasmettessero tutto alla Procura della Repubblica, che, sono certa, interverrà tempestivamente. Dopo il loro intervento sul posto, comunque, ho chiesto ufficialmente al comandante Marchese se ritenga che ci siano gli estremi per procedere d’ufficio. Inoltre, chiederò ad Orlando se, in quel caso, il Comune non debba costituirsi parte civile in un eventuale procedimento per violazione dei diritti e delle prerogative dei consiglieri comunali”.

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