Sabrina Figuccia, lettera aperta a Papa Francesco

A Sua Santità Papa Francesco Città del Vaticano 
Santità, 
desidero portare a Sua conoscenza alcune esternazioni di don Aldo Antonelli, che ripetutamente, anche sui social network, non smette di denigrare i rappresentanti del popolo eletti democraticamente dai cittadini italiani, esulando, credo non poco, dai propri compiti di pastore. 

Don Aldo, con rara capacità, riesce a capovolge la realtà semplicemente per fare in modo che coincida con il proprio pensiero. Non è davvero cristiano tacciare di ignoranza il proprio interlocutore perche non la pensa come lui. Le etichette non aiutano nessuno e se a metterle sono proprio coloro che dovrebbero "predicare" l'amore, allora non voglio più ascoltare quelle prediche. 

Nessuno, in nome di Dio, può ergersi a presunto Salvatore, denigrando il popolo e le sue scelte dall'alto di un piedistallo dorato, troppo spesso vicino al popolo solo a parole e invece incapace di condividere la propria spudorata ricchezza...

Caro Don Aldo, i tanti uomini e le tante donne che ogni giorno sono servitori di Dio in terra non denunciano, condannano o additano, anzi preferiscono aiutare il prossimo come Gesù ci ha insegnato.

Per questo, a lei dico di occuparsi della sua gente, come un parroco è giusto che faccia e come tanti che conosco fanno ogni giorno. Non abbiamo bisogno di una nuova Santa Inquisizione da strapazzo. In Italia, e in tutte le democrazie del mondo, il Popolo è sovrano, se ne faccia una ragione. 

Caro Papa Francesco, mi auguro che il Suo esempio e il Suo monito possano rappresentare per Don Aldo un percorso da seguire affinché i veri valori cristiani trionfino davvero, non certo l’arroganza e la presunzione di sapere tutto di chi invece dovrebbe predicare l’amore e la fratellanza. 

Palermo, 29 giugno 2018  Sabrina Figuccia

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