Carenza di medici. In Sicilia più posti per il corso di medicina, la soddisfazione della Ugl: "Qualcosa si sta iniziando a muovere dopo il nostro appello. Puntiamo ad un allargamento delle maglie ed alla pubblicazione di nuovi concorsi per superare l'emergenza della carenza di medici"

Registriamo con piacere che qualcosa si sta iniziando a muovere anche in Sicilia sulla riprogrammazione del numero chiuso per l'accesso al corso di medicina e che, in particolare, i nostri accorati appelli sono stati ascoltati dall'assessore della salute Ruggero Razza. Abbiamo avuto modo, infatti, di apprendere che Razza ha disposto l'apertura dei termini per l'accesso al corso in questione aumentando in Sicilia i posti di 76 unità, un piccolo passo in avanti che ci fa ben sperare visto che è stato fatto un altro passaggio al ministero tendente all'applicazione della nuova rete ospedaliera, tale da poter finalmente procedere ai concorsi ed al completamento degli organici. Anche perchè è da mesi che ormai portiamo avanti la battaglia per ottenere un allargamento delle maglie in relazione ai numeri nella specializzazione per i neo laureati in medicina e per la medicina generale, perchè sul territorio regionale e dell'intera nazione è sempre più emergenza in relazione alla disponibilità di medici, da quì al prossimo futuro. Dopo i primi segnali giunti nei giorni scorsi, a livello nazionale con la proposta del ministro della salute Giulia Grillo sull'abolizione del numero chiuso nei corsi universitari per le professioni sanitarie, o una migliore riprogrammazione delle quote d'accesso, il nuovo input dato dall'assessore regionale è da cogliere con vivo apprezzamento considerato che si colloca in quella direzione volta al superamento dell'emergenza in atto che continuiamo ad auspicare, chiedendo anche la pubblicazione dei necessari bandi di concorso per la copertura delle piante organiche drammaticamente ancora vacanti." Lo dichiarano i segretari regionali siciliani delle federazioni Ugl medici e Ugl sanità, rispettivamente Raffaele Lanteri e Carmelo Urzì.

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