Davide Faraone eletto, senza opposizione, Segretario del Pd in Sicilia


Davide Faraone, plenipotenziario di Renzi nell’ isola , è il nuovo segretario del partito Democratico in Sicilia.
E’ stata un’elezione scontata dopo l'annullamento delle primarie per il ritiro dell'altro candidato Teresa Piccione, esponente dell’area Zingaretti.
All’ Assemblea regionale del partito erano presenti 180 componenti, ovvero quelli delle liste collegate all’esponente dell’area Renziana in Sicilia, vice segretario sarà Antonio Rubino mentre Rosanna Montalto sarà il Tesoriere..

“Dobbiamo sentire sulle nostre spalle una grande responsabilità per chi come noi ha cultura democratica e crede nella Costituzione – ha detto Faraone - Siamo di fronte a una emergenza democratica e economica e ciò che è successo in Senato, nel metodo e nel merito, lo dimostra. Il governo ha negato agli italiani e alle opposizioni di conoscere ed emendare l’atto più importante, ovvero la manovra economica, un provvedimento che danneggia il Sud e spacca l’Italia in due. Contro questo disegno di Lega e Cinque Stelle, ovvero tagliare risorse nel Mezzogiorno, farlo diventare casa di riposo e dell’assistenzialismo, mentre si dà il via all’autonomia rafforzata alle regioni del Nord, noi dobbiamo reagire”.

“In Sicilia opposizione sarà più forte se, smascherando un governo regionale che in un anno ha solo prodotto una legge di bilancio, riusciremo a fare proposte concrete, non possiamo aspettare che si chiuda la legislatura tra 4 anni. Fiscalità di vantaggio per le imprese che investono in Sicilia, salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione dei beni culturali, acqua e rifiuti, tempo pieno, sono temi tra i tantissimi che dovremo affrontare in questi mesi”.

Infine l’ex sottosegretario ha annunciato il lancio di una piattaforma social, "proposta positiva", aperta a tutti i cittadini che vogliono partecipare e proporre idee”.

La decisione della comissione regionale per il congresso (presa a maggioranza) è stata intanto impugnata da quattro componenti dell’organismo di partito (Vincenzo Lo Re, Agata Teresi, Franco Nuccio e Domenico Pirronesi) che hanno inviato un ricorso alla commissione regionale di garanzia contestando i termini della presentazione delle liste con i 180 candidati all’Assemblea regionale. Un secondo ricorso alla commissione presieduta da Giovanni Bruno è stato presentato dall’esponente dem Antonio Ferrante che contesta il regolamento regionale deliberato dalla direzione del partito il 25 ottobre “in violazione del regolamento quadro nazionale e di conseguenza tutti gli atti successivi

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