Procuratore naz.antimafia De Raho e ministro della Giustizia intervengono sul depistaggio via D'Amelio

di Ambra Drago
Il Procuratore nazionale antimafia in occasione della partecipazione a un convegno sulla "Convenzione di Palermo” ratificata nel lontano 2000, tenutosi al Palazzo di Giustizia di Palermo si è intrattenuto con i giornalisti non sottraendosi alla domanda sul depistaggio di via D'Amelio e sulla mancanza di verità dopo 26 anni.
"La direzione nazionale antimafia- sottolinea Cafiero de Raho- sta costituendo un gruppo di lavoro sui delitti eccellenti riconducibili anche alle entitá esterne altrettanto lo si fa sul versante terrorismo.Il nostro scopo è di riprendere tutto il materiale investigativo sono stati acquisiti e dare una lettura approfondita." 


A chi gli chiede se di arriverá mai a una veritá sul depistaggio, ecco la risposta del Procuratore nazionale antimafia.
" Le condizioni ci sono perchè si arrivi alla veritá perchè con il lavoro si raggiunge tutto, io sono ottimista per natura".


Sulla questione del depistaggio ha espresso una sua opinione anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: " Io non posso entrare su fatti che sono oggetti di indagine e che devono essere accettati.
 Posso dire che il diritto del popolo italiano è quello di conoscere la veritá e tutti si devono impegnare e poi il Ministero quello che può fare è che una volta accertato i fatti ha la possibilità di portare avanti le verifiche insieme al Csm  ma voglio anche dire che abbiamo un livello di magistratura altissima detto questo è dovere del Ministero intervenire con procedimento disciplinare".

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