Al Politeama dirige Marco Angius. Musiche di Casale, Nono e Mahler

Al Politeama musiche di Casale, Nono e Mahler. Un’opera di Luigi Nono torna a Palermo venerdì 8 alle 21 e sabato 9 febbraio alle 17,30: più di mezzo secolo è trascorso dalla prima italiana di “Canti di vita e d’amore sul ponte di Hiroshima per soprano e orchestra”, opera proposta al Teatro Massimo nell’ottobre del 1962, per la terza Settimana di Nuova Musica, scritta per l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Il concerto, diretto da Marco Angius si aprirà con una novità assoluta del catanese Emanuele Casale, commissionata dalla Foss nel 60° anniversario dell’istituzione e si concluderà con la Sinfonia n.4 in sol maggiore di Gustav Mahler Nel 13° Concerto in abbonamento, venerdì 8 febbraio alle ore 21 e sabato 9 alle ore 17,30 ci sarà Marco Angius sul podio del Politeama Garibaldi a dirigere l’Orchestra Sinfonica Siciliana, con il soprano Damiana Mizzi e il tenore Luigi Petroni. Questo il programma: Emanuele Casale (1974), Variazioni sulle cose; Luigi Nono (1924-1990), Canti di vita e d’amore sul ponte di Hiroshima per soprano e orchestra; Gustav Mahler (1860-1911), Sinfonia n.4 in sol maggiore. Un’opera di Luigi Nono torna a Palermo: più di mezzo secolo è trascorso dalla prima italiana di questo pezzo al teatro Massimo nell’ottobre del 1962, per la terza Settimana di Nuova Musica, scritto come Punkte per l’Orchestra Sinfonica Siciliana da poco costituita, ma diventata in breve un crogiuolo per i compositori di Nuova Musica di tutto il mondo. Per rinverdire quella tradizione il concerto si aprirà con una novità assoluta del catanese Emanuele Casale, commissionata dalla FOSS nel 60° anniversario dell’Istituzione. Variazioni sulle cose. Il compositore catanese Emanuele Casale, premio progetto SIAE/Classici di oggi, le cui composizioni sono state già presentate lo scorso anno in un concerto dedicato ai contemporanei, propone questa sua opera in prima esecuzione assoluta. Scrive il compositore: «Variazioni sulle cose è un brano quasi interamente costruito su scale, cioè quel materiale sonoro che solitamente ha un'utilità più teorica che "musicale" in senso stretto. L'idea di base e, allo stesso tempo, la sfida era quella di ottenere scale in continua trasformazione e nel contempo tentare l'avvicinamento a una sonorità intimista e poetica, come a voler ritrovare una presunta "bellezza perduta" nel primo movimento e approdando poi all'ironia e all'espressione ludica nel secondo movimento.” (Durata: 15'). Canti di vita e d’amore: sul ponte di Hiroshima per soprano tenore e orchestra.Sul ponte di Hiroshima, su testo tratto da Essere o non essere – Diario di Hiroshima e Nagasaki di Günther Anders; Djamila Boupacha su testo tratto da Esta Noche di Jesús López Pacheco; Tu su testo tratto da Passerò per Piazza di Spagna di Cesare Pavese. «Intolleranza 1960 è il destarsi della coscienza di un uomo, che, ribellatosi a una costrizione del bisogno – emigrante minatore –, ricerca una ragione un fondamento umano di vita, per cui “all’uomo un aiuto sia l’uomo” (Brecht). Questa tematica si sviluppa in Sul ponte di Hiroshima – Canti di vita e d’amore, composti nella primavera del ’62, su commissione del Festival di Edinburgo, come possibilità dell’amore nella coscienza della realtà di oggi (“no more Hiroshima” – la lotta antifascista e anticolonialista in due episodi, Spagna e Algeria) come risultante necessaria nella lotta 
per la vita di oggi». Così lo stesso Nono ha presentato i suoi Canti di vita e d’amore: sul ponte di Hiroshima per soprano, tenore e orchestra che, eseguiti per la prima volta il 22 agosto 1962 ad Edimburgo con Dorothy Dorow, Richard Lewis e la London Symphony Orchestra diretta da John Pritchard, costituiscono il suo terzo importante lavoro per voce e orchestra dopo Il canto sospeso (1956) e Intolleranza 1960 (1960-1961). Eseguiti per la prima volta in Italia per le Settimane Internazionali di Nuova Musica dall'Orchestra Sinfonica Siciliana presso il Teatro Massimo di Palermo l’8 ottobre 1962 (direttore: Daniele Paris, tenore: Herbert Handt, soprano: Liliana Poli), I canti si pongono con le opere precedenti, come ebbe modo di affermare sempre lo stesso compositore, in una forma di continuità «di testimonianza del nostro tempo, non riflessa, ma attiva non solo sul piano tecnico-linguistico (limite di comodo per chi in esso si adagia metafisicamente o da ‘puro esteta’) ma anche e necessariamente nella problematica umana attuale». (Durata: 18') Sinfonia n. 4 in sol maggiore. La Sinfonia n. 4 in Sol maggiore con soprano solista di Gustav Mahler fu composta fra il 1899 ed il 1901, anche se il quarto movimento è un lied per soprano originariamente scritto nel 1892, Das Himmlische Leben (La vita celeste), tratto da Des Knaben Wunderhorn; tale canzone presenta la visione che un bambino ha del Cielo. È in quattro movimenti ed è la sinfonia mahleriana che prevede l'organico orchestrale più ridotto. Nella sua forma definitiva 
la sinfonia è divisa in quattro movimenti:Bedächtig, Nicht eilen, recht gemächlich 4/4 (Riflessivo, Non affrettato, Molto comodo); Im gemächlicher Bewegung, 3/8 (Con movimento tranquillo, Senza fretta); Ruhevoll (poco adagio) 4/4; Sehr behaglich "Das himmlische Leben" 4/4 (Molto comodamente "La vita celeste") per soprano solo da "Des Knaben Wunderhorn". (Durata: 54')

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