Quelli che domani in bus lasceranno la struttura, accompagnati da mediatori culturali e scortati dalle forze dell'ordine, sono stati avvertiti da giorni.
Attualmente nel Cara di Mineo, il più grande Centro accoglienza richiedenti asilo d'Europa e il secondo in via di chiusura in Italia dopo quello di Castelnuovo (Roma), sono ospitati 1.244 migranti. Da giovedì 7 febbraio sarà superata, al ribasso, la soglia di 1.200 persone, previsto dall'accordo di salvaguardia, che permette ai gestori e al governo di potere rescindere il contratto senza pagare penali.
La sua annunciata chiusura ha creato allarme tra i dipendenti della struttura, che sono circa 220, e i lavoratori dell'indotto. Già in oltre 170 hanno perso il posto. Il Cara di Mineo era stato inaugurato nel 2011 dal governo Berlusconi ed è arrivato ad ospitare oltre 4mila migranti nell'ex "Residence degli Aranci" che era riservato ai militari americani di stanza nella base di Sigonella e ai loro familiari. Sulla struttura sono aperte più inchieste.
Quella principale è della Procura di Catania per turbativa d'asta e falso sulla concessione dell'appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, in cui è indagato anche l'ex sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione. La prima udienza del processo è prevista per il prossimo 20 marzo.
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