Mercoledì 6 febbraio la conferenza stampa anche con i membri dell’equipaggio della nave “Mare Jonio” per lanciare la campagna “Salviamo gli umani, salviamo l’umanità”. In un’epoca come quella attuale, caratterizzata da un’assordante mancanza di attenzione nei confronti dei membri più fragili della collettività (siano essi migranti, emarginati, persone costrette a vivere al di sotto della soglia minima di sopravvivenza) e da una drammatica crisi dei basilari valori umani di condivisione, di empatia verso l’altro da sé, di accoglienza e d’inclusione, il progetto di Mediterranea si configura come un tentativo concreto e organizzato dal basso di azione finalizzata a mutare lo stato delle cose, e che tenta non solo di prestare aiuto a chi in questi ultimi anni sta mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari per cercare una possibilità di riscatto attraversando il Mediterraneo e raggiungere l’Europa, ma anche di smuovere le coscienze e di mettere in ‘rete’ singoli e gruppi per rispondere all’attuale stato delle cose.
Frutto di questa iniziativa è stata la decisione di attrezzare la Mare Jonio, una nave battente bandiera italiana appositamente organizzata per svolgere azioni di monitoraggio e di eventuale soccorso, nella consapevolezza che oggi, più che mai, salvare una vita in pericolo significa salvare noi stessi. Quella svolta dal gruppo di persone raccolte intorno a Mediterranea è pertanto un’azione che disobbedisce consapevolmente all’attuale discorso pubblico nazionalista e xenofobo purtroppo assai diffuso, così come non intende sottostare al divieto di testimoniare ciò che di drammatico accade da qualche tempo nel Me-diterraneo; intende obbedire, però, con altrettanta determinazione e convinzione, alle norme costituzionali e internazionali, tra le quali l’obbligatorietà del salvataggio di chi si trova in condizione di perdere la vita in mare e il suo trasferimento in un porto sicuro laddove ciò si renda necessario. Mediterranea lavora anche a terra grazie alla costruzione di una rete territoriale di supporto: una vera e propria “piattaforma” di connessione sociale tra realtà già esistenti e singoli individui che vogliono contribuire a questa impresa. Intrattiene, inoltre, rapporti di collaborazione con le principali ONG che svolgono attività di search and rescue nel Mar Mediterraneo, avvalendosi in particolare del prezioso contributo di Sea-Watch e di Proactiva Open Arms. A questa mobilitazione di cittadini e volontari raccolti intorno a Mediterranea, Emmaus Italia ha deciso di aderire concretamente e attivamente. Il movimento, fondato 70 anni fa dall’Abbé Pierre e oggi presente con 450 gruppi in 37 Paesi del mondo, è da sempre al fianco degli ultimi; di quanti, vivendo ai margini della società, vedono troppo spesso negati i diritti fondamentali della loro persona, che pure dovrebbero costituire un patrimonio universale e inalienabile capace di governare la convivenza umana e civile. Proprio per questo Emmaus Italia, di fronte a quanto sta accadendo con sempre più preoccupante frequenza, non poteva non prendere posizione, mettendosi in gioco – come sempre ha fatto nel corso della sua lunga storia – insieme ai propri gruppi, comunità e volontari al fianco dei più sofferenti, dei più esposti e di chi rischia di essere annientato nella propria umanità a causa di scelte politiche ciniche e senza scrupoli. Ad appoggiare Emmaus Italia e il progetto di Mediterranea è anche Libera Sicilia, sostenendo le tante iniziative in programma, nell’ambito della campagna “Salviamo gli umani, salviamo l’umanità”. Una è quella che porterà a fornire alla nave Mare Jonio indumenti e calzature provenienti dalle proprie comunità italiane (oggetti che, durante il soccorso ai naufraghi, costituiscono beni di prima necessità contro i rigori del clima in mare aperto). L’altra modalità attraverso la quale si concretizzerà l’aiuto di Emmaus Italia, è una raccolta fondi, per mezzo dei propri contatti in Italia e in Europa, per riuscire a raggiungere entro la metà del mese di giugno la cifra di 25mila euro, che sarà successivamente impiegata per sostenere le molte spese necessarie alla prosecuzione del progetto. La collaborazione tra Emmaus Italia e Mediterranea sarà ufficialmente presentata durante la conferenza stampa nazionale, in programma alle 12 di mercoledì 6 febbraio nei locali del “Mercato Solidale dell’Usato” di Emmaus a Palermo, alla Fiera del Mediterraneo (Padiglione 3), via Anwar Sadat 13. A parlare del progetto e dei dettagli della collaborazione saranno: Franco Monnicchi, presidente di Emmaus Italia, e Alessandra Sciurba, attivista di Mediterranea. Saranno presenti anche i comunitari e i volontari di Emmaus Palermo, i membri dell’equipaggio della nave Mare Jonio e i numerosi collaboratori del progetto di Mediterranea presenti nel capoluogo siciliano.
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