Rap, pagarono sanzioni con soldi aziendali, sequestro preventivo per ex presidente e altri otto

Chi sbaglia paga non è una regola applicata alla Rap di Palermo. Infatti l’ex presidente e altri otto tra amministratori e dipendenti, condannati a pene pecuniarie per alcune violazioni in materia di infortuni sul lavoro, hanno pagato le sanzioni con i soldi dell’azienda di igiene ambientale.
Ora si trovano indagati per peculato.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Sergio Mistretta hanno fatto scattare un "Sequestro per equivalente". Il provvedimento, eseguito dai carabinieri per la Tutela del lavoro, riguarda Roberto Dolce (ex presidente del consiglio di amministrazione ) e Massimo Collesano (dirigente dell’Area finanza e Bilancio), che diede corso ai bonifici non solo in favore di Dolce ma anche di tutti gli altri indagati per le violazioni in materia di infortuni sul lavoro.
Sequestri di minore entità anche per Sergio Vizzini, presidente del collegio sindacale); Loredana Giuliani, componente del collegio sindacale; Fabrizio Leone); Larissa Calì; Giosuè Nicola, Aurelio Rizzuto e Roberto Scardino.

L'indagine era partita nel giugno 2016, dopo che i militari del Nucleo operativo del gruppo carabinieri per la Tutela del lavoro in Sicilia avevano effettuavano un accesso ispettivo ad un cantiere stradale nel centro di Palermo dove erano in corso lavori di rifacimento del manto stradale ad opera della Rap.

In quel caso erano state deferite 8 persone per una serie di violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e riscontrata la presenza di 31 lavoratori irregolari.

Il provvedimento è del giudice delle indagini preliminari di Palermo Roberto Riggio, che nelle motivazioni ha scritto: “Non può essere imputato alla persona giuridica il pagamento delle violazioni sanzionate penalmente, certamente caratterizzate da una maggiore personalità dell’illecito”.


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