Al Teatro Biondo ritorna lo “Slava's snowshow”

di Franco Verruso 
Fino al 31 marzo, il Teatro Biondo ospita il capolavoro creato dall’attore e clown russo, 69enne, ingegnere mancato, Vyacheslav Ivanovich “Slava” Polunin o, semplicemente, Slava Polunin. Dopo una lunga attività teatrale come mimo e alcune apparizioni televisive, Polunin, grande ammiratore di Charlie Chaplin, oltre 20 anni fa, creò lo spettacolo “Slava’s snowshow” che si colloca tra circo e musical, conseguendo vari premi e attestati. «Il mio spettacolo -affermava l’artista in un’intervista- è emozione e pura poesia, incantesimo che avulse in tenerissime spire grandi e piccini, da 8 a 100 anni, alternando gag e momenti comici ad attimi di struggente malinconia e dolcezza. È una performance in continuo divenire in cui sogno e realtà coinvolgono costantemente lo spettatore».

Come richiama il titolo, il tema del suo spettacolo è la neve: per Polunin la neve rappresenta una bellissima immagine, come un foglio bianco da disegno sul quale, poi, l’artista inizia il suo disegno; si può, anche, paragonare al candido abito della sposa ma, al tempo stesso, la neve fa anche paura: è un sintomo di freddo e di morte… E’ uno spettacolo in movimento, quello presentato da Polunin che, di volta in volta è trasformato e migliorato. Come afferma lo stesso Slava Polunin, lui intende portare lo spettacolo dei clown nel XXI secolo, basato su giochi e fantasia che nasce dai sogni e dalle fiabe, mescolando commedia, tragedia, incoerenza, tenerezza, speranza e sogni, desideri e nostalgie, mancanze e disillusioni, comuni a tutti gli esseri umani.
Gli spettatori del Biondo, come già successo nel 2007, 2008 e 2012, quasi per magia, si troveranno tra enormi palloni volanti, finte nevicate, ghiacciai e altre originali trovate, grazie all’estro creativo del più grande clown nel mondo che, com’è stato scritto, lui non fa le cose “così, tanto per fare”. Tutto, infatti, nella sua attività è meditato, si nutre di improvvisazione nel rispetto scrupoloso della tradizione, persino in quelle che sembrano le sue imprese più pazze, più incredibili e più avventurose. Uno spettacolo, certamente, da vedere e rivedere, che fa ritornare gli adulti… bambini.

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