Festa della Polizia a Brancaccio. Questore:"Giovani riprendetevi futuro e speranza. Noi siamo con voi"

di Ambra Drago
"Sono contento e soddisfatto abbiamo voluto dare un senso al nostro "Esserci sempre" come recita il motto della Polizia di Stato sottolinea Renato Cortese- questore di Palermo- uscendo dai nostri uffici e scegliendo Brancaccio. Siamo voluti stare con i ragazzi e i giovani, con i quali abbiamo avviato un percorso da diverso tempo ma ci è sembrato giusto trascorrere con loro e in mezzo a loro il giorno più bello per la  nostra amministrazione che è la festa. E' un modo per dire ci siamo, e si può scegliere di ribellarsi alla mafia perché nel farlo ci siamo sempre e comunque noi. Un percorso di prevenzione che la polizia da sempre, e con maggiore impegno sta portando avanti insieme alle associazioni, ai parroci,al Comune,fare rete per dare delle alternative".

E' questo il messaggio che ha voluto dare in occasione del 167°anniversario della Fondazione della Polizia, il questore di Palermo che ha scelto il Teatro del Sole, per anni un luogo abbandonato, a pochi metri dal quartiere di Brancaccio per far sentire lo Stato presente. All'evento hanno partecipato le scuole del comprensorio dove già Tina Montinaro, vedova dell'agente di scorta Antonio, ucciso nella strage di Capaci, da tempo svolge un percorso di legalità con l'ausilio delle insegnanti, confrontandosi con i ragazzi e anche le loro mamme.
Un quartiere, quello di Brancaccio, che ha conosciuto l'arroganza mafiosa ed è stato macchiato dal sangue del Beato Puglisi, ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993.
"Essere qui a Brancaccio - ha sottolineato Renato Cortese- in  un quartiere abitato da tantissima gente onesta significa riappropriarsi del territorio, delle proprie radici e affrancarci da un futuro che può e deve essere diverso per i mille ragazzi che sono qui. Un piccolo esercito che deve riprendersi il futuro e la speranza  dimostrando che questa terra sa reagire nel ricordo del martire Puglisi. Oggi sono qui a dirvi che questo uomo non è morto ed è quì attraverso la presenza dei giovani. Quel germoglio di giustizia e fratellanza non è stato strappato via dal vento, non si è seccato con le tenebre. A voi giovani di Brancaccio dico continuate a camminare lentamente, a testa alta, rifiutate il cappio disumano dell'oppressione perché voi siete liberi e questa libertà vi è stata donata con il sangue di uomini giusti come Don Pino, Falcone e Borsellino. La vittoria contro la mafia significa credere ogni singolo giorno della nostra vita che possiamo aggiungere un tassello per sgretolare l'omertà, la mentalità mafiosa, la logica del malaffare, la macchina della paura. Dobbiamo ricomporre quel mosaico di solidarietà , rispetto dei diritti umani, uguaglianza per la cui tutela noi poliziotti offriamo la nostra vita e il nostro sacrificio. Restituiamo ai giovani il futuro, proteggendoli dai pericoli ma considerandoli interlocutori privilegiati del nostro lavoro, a loro vogliamo infondere il coraggio e la forza di non cedere al ricatto mafioso e alle dinamiche dell'illegalità che si realizzano nei contesti  anche di criminalità minorile".
E sul fenomeno dell'escalation di violenza da parte di giovani, il questore Cortese durante il suo discorso si è soffermato sul punto: "I nostri sforzi sono rivolti a spegnere sul nascere l'odioso fenomeno delle "baby gang" che si sta timidamente affacciando nel panorama palermitano. Una strategia quella messa in campo di prevenzione e di repressione insieme alla rete dell'associazioni di quartiere e delle Chiesa. Su queste tematiche di devianza minorile quella che vince è la squadra e la vera vittoria non è mai giudicare i loro comportamenti severamente ma mostrando loro un'altra possibilità. Stiamo realizzando un piano di intervento insieme alla Procura e al Comune. Cerchiamo di portare avanti temi come il rispetto delle diversità, contrastare il fenomeno della violenza di genere, girando continuamente le scuole. Abbiamo aperto anche le porte della Questura, della Caserma Lungaro, della Sala Operativa, cerchiamo di avvicinarli al nostro mondo per far comprendere il nostro sacrificio,  le difficoltà del lavoro del poliziotto ma anche quanto è gratificante aiutare le persone e difenderle nei momenti di difficoltà. Cerchiamo di fare toccare ai giovani con mano, sperando che si appassionino, il fatto che questo è il mestiere più bello del mondo".
Non solo il contatto con i giovani e la vasta attività di prevenzione, nel suo discorso il Questore ha ringraziato per il lavoro svolto tutte le sezioni della Polizia, non dimenticando le operazioni contro la criminalità organizzata che si sono susseguite nel corso dell'anno e la buona riuscita degli eventi quali la visita del Papa e il congresso libico che hanno visto uno spiegamento di Forze inaudito.
"Questa tutela onnicomprensiva passa anche da una sicurezza del territorio - ha ribadito Renato Cortese- con il potenziamento dei poliziotti di quartiere, quelli che definisco "poliziotti amici" abbiamo anche istituito il turno notturno per le volanti dei Commissariati ripensando ad un'armonizzazione territoriale.  E' il caso del Commissariato Politeama oggi "Centro" che estende la sua competenza fino al percorso arabo-normanno" diventato il cuore culturale e centrale della città.Una frase, quella letta dal questore, pronunciata durante la  visita dal Papa a settembre che è stata salutata dai sorrisi e dall'entusiasmo dei tantissimi bambini presenti sugli spalti. 
"I sogni sono importanti - ha concluso Renato Cortese - e quelli dei giovani lo sono molto di più. E un giovane che non può e non sa sognare anestetizzato, riappropriatevi del vostro futuro e della vostra libertà e siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni".
Dopo un lungo applauso in ricordo di tutte le vittime di mafia e un pensiero a Augusta Schiera Agostino (scomparsa a febbraio)madre dell'agente Nino Agostino ucciso da cosa Nostra il 5 agosto del 1989 insieme alla moglie, la festa è continuata con la consegna di una pergamena.
Alla presenza del prefetto di Palermo, Antonella De Miro, del sindaco Leoluca Orlando e delle alte cariche civili e militari, sono state consegnate le onorificenze a chi si è distinto in servizio. Una in particolare è stata consegnata a Manfredi Borsellino, che dirige il commissariato di Cefalù e al Capo di gabinetto della Questura, Virgilio Alberelli.
Un momento entusiasmante, soprattutto per i bambini, la dimostrazione di un salvataggio in mare con l'ausilio di un elicottero del Reparto volo della Polizia guidato dal funzionario Valeria Cangelosi.
Al termine le scolaresche hanno potuto ammirare il vasto parco mezzi e anche i poliziotti a cavallo posizionati nel corso del viale che dal teatro conduce alla trafficata via Messina Marine.


Nessun commento:

Posta un commento