Teatro Bellini, Ciancio (M5S): “La crisi si poteva evitare

Teatro Bellini, Ciancio (M5S): “La crisi si poteva evitare, avevamo proposto soluzioni concrete ma la maggioranza le ha bocciate”. La deputata regionale unica esponente politica presente all’incontro di oggi a Catania con i sindacati: “Il Movimento - dice - aveva denunciato a gennaio la difficile situazione finanziaria dell’ente, ma ogni proposta è rimasta inascoltata dal Governo. Nel 2021 i fondi saranno azzerati, che strategia politica è quella di lasciare il Teatro immerso in un’emergenza costante?”.
PALERMO (30 aprile 2019) - “Da anni ripetiamo che il Teatro Bellini, per funzionare, ha bisogno del minimo indispensabile: le risorse per pagare gli stipendi. Nessuna gestione efficace è possibile senza fondi per programmare a medio e lungo termine le stagioni artistiche. Avevamo prospettato diverse soluzioni al governo Musumeci, sia nelle commissioni Bilancio e Cultura, sia con emendamenti in fase di approvazione della Finanziaria. Ogni nostra proposta è però rimasta inascoltata e oggi siamo nuovamente di fronte a una crisi ampiamente prevista”. Lo dichiara Gianina Ciancio, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, unica esponente politica presente stamattina all’incontro indetto dai sindacati per denunciare la grave situazione gestionale del Teatro Massimo Bellini di Catania. “I finanziamenti si assottigliano sempre più - aggiunge Ciancio - e secondo le previsioni della Finanziaria nel 2021 si azzereranno. Era indispensabile assicurare quantomeno una corresponsione triennale delle risorse per dare un minimo di stabilità a medio e lungo termine all’ente teatrale. Ma così non è stato. Dobbiamo purtroppo prendere atto che prima con Crocetta e oggi con Musumeci non è cambiato niente: questo settore è gestito in maniera assolutamente emergenziale. Forse è una precisa volontà politica o, visto il momento, una strategia elettorale, quella di tenere tutti i lavoratori senza stabilità e senza certezze, per poi fare correzioni all’ultimo momento? Se così fosse, sarebbe un modo di governare tutt’altro che trasparente, tutt’altro che orientato all’efficienza dei servizi”, conclude Ciancio.

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