Inchiesta Arata, ai domiciliari ex funzionario della Regione per "una mazzetta da 500mila euro" e un imprenditore

Svolta nell'inchiesta sull'ex consulenti e per l'Energia del ministro Salvini, Paolo Arata.
Questa mattina sono scattati due arresti, dopo quello eccellente avvenuto lo scorso 12 giugno e che aveva avuto come protagonisti  il "re" dell'eolico, Vito Nicastri, ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro, lo stesso Arata e i figli.In particolare il procuratore aggiunto di Palermo, Paolo Guido e il pm Gianluca De Leo  stanno svelando un giro di mazzette alla Regione siciliana, la parte operativa dell'inchiesta è affidata alla Dia di Trapani.
Questa volta i coinvolti sono Giacomo Causarano, ex funzionario dell'assessorato regionale all'Energia, e l'imprenditore milanese Antonello Barbieri. Causarano, è accusato di corruzione. Barbieri di intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio e corruzione: sarebbe socio occulto di Arata e Nicastri. Per Causarano e l'imprenditore milanese sono scattati i domiciliari. domiciliari.
Secondo le indagini Arata e Nicastri avrebbero pagato tangenti a diversi funzionari per avere agevolazioni nei loro affari nel campo delle energie rinnovabili.
L'inchiesta vede una prima parte dove si  ipotizza il pagamento di una tangente di 30mila euro all'ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri per l'approvazione di un emendamento che avrebbe dovuto far ottenere finanziamenti ai due soci, è stata trasmessa a Roma per competenza.
Secondo gli investigatori Causarano sarebbe stato il trait d'union tra Nicastri e Tinnirello (arrestato) era il funzionario che firmava le autorizzazioni necessarie all'imprenditore per la realizzazione di due impianti di biometano. Il progetto era ottenere l'Autorizzazione Unica da parte della Regione.
In questo secondo episodio la mazzetta pattuita sarebbe stata di 500mila euro. I primi centomila sarebbero già stati consegnati, il resto doveva essere versato alla firma dell'autorizzazione. Gli impianti dovevano essere costruiti a Francoforte e Calatafimi. 

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