Nuovo comandante prov carabinieri, Guarino:" Nostra operatività può convincere a denunciare.Vicini alla gente"

Sono 28 i generali che il generale Giovanni Nistri ha fatto ruotare all'interno dei comandi provinciali ed a Palermo è arrivato Arturo Guarino, laureato in Giurisprudenza, campano e già reduce da un altro comando provinciale. Si è presentato alla stampa ribadendo il fatto che sente questo incarico pieno di responsabilità e lo affronterà con l'umiltà necessaria.
"Cambiare esperienza è stato un punto di forza dell'Arma - esordisce Arturo Guarino- comandante provinciale dei carabinieri di Palermo- perché significa portare un punto di vista nuovo pur riconoscendo che a Palermo e provincia è già stato fatto molto e c'è da portare avanti un testimonio importante. Devo dire che questa città anche per il più giovane ufficiale è molto ambita. Qui abbiamo sperimentato il meglio dell'attività investigativa e operativa".

Un'eredità importante quella raccolta dal neo insediato comandante provinciale, Arturo Guarino, nato a Pompei e proveniente dal comando provinciale di Torino e che dopo tre anni prende il posto del colonnello Antonio Di Stasio , promosso a comandante di Brigata e trasferitosi a Roma.
" Il comandante Di Stasio è un mio carissimo amico e collega di corso all'accademia e mi ha portato a conoscenza di tutte le situazioni delicate della provincia. io continuerò il suo lavoro di grande impegno e il nostro impegno al di la dell'attività investigativa l'obiettivo ulteriore è quello di avvicinare i carabinieri ai cittadini".


Avvicinarsi al territorio come elemento fondamentale ed è un impegno quotidiano che il comandante mira a radicare e portare avanti soprattutto nelle realtà territoriali dove spesso operano solo i Comandi.
"I carabinieri sono stati creati per vivere il territorio e siamo presenti in tutte l e provincie anche con pochi carabinieri. la nostra funzione è stare vicino alla gente. Il Carabiniere vive ed è nella comunità. Viene maggiormente apprezzato se interagiste con la comunità anche a livello familiare".
Palermo resta una terra alla ribalta delle cronache per il fenomeno della criminalità organizzata e spesso resta soprattutto nel tessuto economico, riferendosi ai commercianti una diffidenza nel denunciare.
"I risultati operativi assicurati con operazioni come Cupola 2.0 sono elementi che permettono di dimostrare che quando lo Stato c'è, è forte e vince e quindi sono i risultati operativi che devono indurre le persone a denunciare. Il nostro compito è rompere un muro di omertà con la nostra efficienza e dimostrando che il crimine non paga".

A chi gli chiede se nel concetto di vicinanza alla cittadinanza si pensa anche ad aprire le porte delle Caserme, così come ha fatto la Questura di Palermo la risposta è stata immediata.
"I carabinieri ripeto non devono fare solo indagini ma la loro attività è anche preventiva. L'attività di agire sul territorio e interagire con i cittadini è fondamentale per capire anche i loro disagi.Continueremo la nostra attività all'interno delle scuole e per quanto ( nonostante le dimensioni delle caserme) sia possibile le apriremo.Inoltre farò ogni sforzo per operare soprattutto nei quartieri disagiati. voglio ricordare che l'Arma è presente in ben 81 comuni della provincia".

Un rapporto intenso quello che ci dovrà essere tra carabiniere e cittadini ma un rapporto trasparente e corretto anche con gli organi di stampa chiamati a raccontare l'operato dell'Arma .
"Io non ci tengo ad avere i titoloni sul giornale- con crude il comandante Guarino- mi importa il fatto che se l'Arma ha fatto un buon operato venga raccontato correttamente. Noi daremo le informazioni omogenee, tenuto conto del segreto delle indagini- a tutti in modo da non favorire qualcuno e non esserci disparità".

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