Il professionista arrestato lo scorso 14 ottobre, accusato di peculato e riciclaggio, avrebbe confessato di essersi intascato 355mila euro nella gestione di aziende riconducibili a esponenti mafiosi.
La Dia nelle sue indagini avrebbe scoperto come Lipani continuava a sottrarre denaro delle aziende nonostante queste fossero sottoposte anche a confisca. E l'immobile di via Di Marzo sarebbe stato acquistato, secondo gli inquirenti, proprio con questi proventi.
La Dia nelle sue indagini avrebbe scoperto come Lipani continuava a sottrarre denaro delle aziende nonostante queste fossero sottoposte anche a confisca. E l'immobile di via Di Marzo sarebbe stato acquistato, secondo gli inquirenti, proprio con questi proventi.
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