Rete Jasmine: per il sindaco Leoluca Olando, “è il riconoscimento del ruolo internazionale assunto dalla nostra città”

A marzo il prossimo appuntamento con la nascita di una ONG. “La presenza a Palermo – prima a Palazzo delle Aquile con un incontro di lavoro, poi al Teatro Santa Cecilia, in un dibattito pubblico che ha coinvolto associazioni e operatrici femminili della nostra città - di donne leader in settori giuridici, imprenditoriali, artistici e sociali, provenienti dai diversi paesi mediterranei, è il riconoscimento del ruolo internazionale ormai assunto dalla nostra città. Città che Abraham Yaousha ha recentemente dichiarato essere la “Bruxelles del Mediterraneo”, capitale di accoglienza e di diritti umani, in un mare che non deve essere più elemento di divisione, ma 'continente' di acqua che unisce popoli diversi in una prospettiva di una realtà di pace”.
Lo ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a conclusione di 4 giorni di lavori, contraddistinti dalla presenza di 20 donne leader nel Mediterraneo, giunte nel capoluogo siciliano per dare vita alla terza fase del progetto AMINA, promosso da MEDITER Bruxelles. “La formalizzazione della Rete Jasmine con sede a Palermo - ha concluso Orlando – costituisce la tappa di un percorso che trova Palermo riferimento internazionale di una cultura di diritti umani e di pace tra i popoli” . Una fase che si è aperta con la tavola rotonda coordinata dallo stesso sindaco Leoluca Orlando e dal presidente di Mediter, Victor Matteucci. Un parterre di ospiti veramente ricco che, insieme al sindaco Orlando, ha visto alternarsi al tavolo le donne leader pronte a dare ognuna il proprio contributo: Benedetta Oddo, Senior Strategic Advisor; Carmela Lo Bue, Vice Presidente del Distretto Sicilia della FIDAPA-BPW; Monserrat Ramòn Surina, Presidente Forum Association Dona Activa; Nuria Vinas Llebot, Presidente Associaciò Catalana de Dones Directives i Empresàrias; Farida Allaghi, Libya Chargé D’affaires to the European Union, Human Development and Civil Society Adviser; Enaam Suhail Al-Barrishi, Direttore Generale Jordan River Foundation (JRF); Samira Baghdadi, Direttore Generale SAFADI CULTURAL FOUNDATION; Boutheina Gribaa, General Manager CAWTAR; Rita El Kayat, Scrittrice, Professoressa Universitaria CADI AYAD; Valerie Schneider, Social Manager - Former and Responsible of evaluation Companies and collectivities; Suzan Aref, Presidente e General Manager WEO; Nehad Abolkomsan/ Presidente Egyptian Center for Women's Rights (ECWR); Bissan Ahmed, Dottore e professoressa; Diana Culi, Giornalista e Scrittrice; Maria Cuffaro, Giornalista Rai e Scrittrice; Aicha Beya Mammeria, Associate Professor; Sabrina Abdelhak, avvocato e Membro di Touiza de Willar association; Rose Simone Weinberger, Presidente Action in the Mediterranean (AIM). Un percorso condiviso e partecipato che, dopo questo primo atto di adesione, proseguirà con la nomina di un coordinamento ristretto di donne che avrà il compito di finalizzare un documento strategico e programmatico triennale, insieme a un piano di sostenibilità, verificando l’adesione di altre reti per realizzare una “rete di reti”. L’atto finale, con la registrazione dello statuto di ONG internazionale, avverrà tra il 4 e l’8 marzo 2020 a Palermo. La sede scelta sarà a Villa Niscemi per significare il supporto e l’adesione del Comune di Palermo, partner istituzionale e strategico che, in questo modo, ribadisce la propria volontà di candidarsi a essere “capitale del mediterraneo”, così come ha ribadito il primo cittadino, chiudendo al Teatro S. Cecilia la conferenza internazionale “Le donne radici e Ali nel Mediterraneo. Continente liquido” durante la quale storie e testimonianze di donne arabe si sono alternate a storie di successo che hanno avuto come protagoniste anche numerose donne siciliane.

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