" In seconda istanza-continua Nobile- si potrebbe pensare ad un percorso che porti la vittima a ricostruire una vita propria, a seguito dell'emanzipazione dal proprio carnefice (con cui spesso condivide lo stesso tetto), anche con il sostegno e l’aiuto delle forze dell’ordine deputate. Ovviamente si tratta di idee e proposte che andranno meglio definite grazie alla collaborazione di esperti; ciononostante ritengo doveroso avanzare questo suggerimento in modo da dare un segnale forte e significativo - che sono sicuri verrà ascoltato da molti – di provare a cambiare le cose, di smuovere le coscienze ancora troppo irretite in un retaggio culturale ancora patriarcale, machista e misogino.
Sollecito pertanto l'amministrazione comunale ad attivarsi per istituire un gruppo di lavoro specifico, all'interno dei servizi sociali, che si occupi di dare ascolto ed assistenza alle donne vittime di violenza, troppo spesso abbandonate a loro stesse e senza alcun tipo di sostegno. Il comune potrebbe, in questo caso, utilizzare il proprio personale oppure stipulare un protocollo d'intesa o una convenzione con associazioni anti violenza già esistenti sul territorio o promuovere la costituzione di una nuova associazione con componenti esperti nei vari settori, tra cui psicologi ed avvocati, per portare avanti questa attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
Trasformiamo questo tragico evento in qualcosa di unico, facendo si, con la collaborazione di tutti, che il nostro paese sia in prima linea nella dura ed ardua battaglia della difesa e tutela dei diritti delle donne. In memoria di Lorena".
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