Trentotto anni fa quattro colpi di pistola uccisero il professore Paolo Giaccone, direttore della Medicina legale dell'ospedale Policlinico, che oggi porta il suo nome.
Giaccone aveva ricevuto l'incarico di esaminare un'impronta digitale lasciata da uno dei killer che, nel dicembre 1981, avevano scatenato una sparatoria tra le vie Bagheria e dove morirono quattro persone.
L'impronta, che apparteneva ad un esponente della cosca di Corso dei Mille, era l'unica prova che poteva incastrare gli assassini. Il medico ricevette delle pressioni perché aggiustasse le conclusioni della perizia dattiloscopica. Giaccone rifiutò ad ogni invito e ogni minaccia e Cosa nostra ne decretò la morte.
Per l'omicidio dopo le dichiarazioni del collaboratore Sinagra, che rivelò i dettagli del delitto, ne rispose Salvatore Rotolo, che venne condannato all'ergastolo ne primo maxiprocesso a Cosa nostra.
Oggi nella parte antistante Medicina legale dove si trova una stele è stato ricordato dalle autorità civili e militari.
Presente per il Rettore dell'Università degli Studi di Palermo, il vicario, il professore Fabio Mazzola che ha dichiarato:"Io da pro rettore vicario sono toccato da questa circostanza e mi fa molto piacere vedere tanta gente qui anche in questo periodo di Covid. Giaccone era una figura importante, attaccato al suo lavoro ma un professore che capisce la terza missione, ovvero un lavoro svolto per la cittadinanza e poi vorrei dire che è stato un grande uomo che ha pagato il proprio coraggio e il poter svolgere il proprio lavoro nel modo migliore".
Abbiamo chiesto al professore Mazzola-pro rettore vicario di Unipa, l'importanza di svolgere il mestiere del medico, che è anche una missione ed è sicuramente un compito delicato per chi sceglie la specializzazione del medico legale.
"E' un ruolo fondamentale essere medico e lo è a maggior ragione dove ci sono circostanze come quella che ha causato la morte del professore Giaccone dove si è chiamati a fare il proprio mestiere e quindi deve non subire nessun tipo di pressione ponendosi sempre al servizio della collettività. Sappiamo che la medicina legale è in prima fila nella collaborazione con gli investigatori e gli inquirenti per vari casi anche omicidi eccellenti e quindi ci vuole professionalità e molto spirito di dedizione".
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