Cinquant'anni fa la scomparsa del giornalista De Mauro, ancora un mistero italiano

di Ambra Drago
Cinquant'anni senza una verità è per i familiari senza un corpo su cui piangere. Stiamo parlando di Mauro De Mauro, cronista del quotidiano L'Ora, la sera in cui fu rapito, il 16 settembre 1970, aveva appena posteggiato la sua auto, una Bmw, accanto al portone d’ingresso del palazzo in cui abitava, in viale delle Magnolie. I sicari di mafia gli tesero una trappola. Da quel momento De Mauro scomparve nel nulla. Di piste in 50 anni ne sono state seguite molteplici, battute dai piu’ grandi investigatori, come Carlo Alberto Dalla Chiesa, il capitano dei carabinieri Giuseppe Russo ed il capo della Mobile Boris Giuliano. Tutti in seguito uccisi da Cosa Nostra, ma questo omicidio rientra nei grandi misteri italiani.
In viale delle Magnolie soltanto dal 2015 si svolge una cerimonia per ricordare De Mauro nel giorno della scomparsa. La targa marmorea, infatti, è stata collocata dal Comune il 16 settembre 2015 su proposta dell’Unione cronisti della Sicilia mentre dal 14 maggio del 2013 un albero dedicato a Mauro De Mauro si trova nel Giardino della memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito dal Gruppo cronisti siciliani dell'Unci e dall'Associazione nazionale magistrati.
Oggi con una breve cerimonia e nel rispetto delle norme antiCovid il giornalista di origini pugliesi è stato ricordato alla presenza di sua figlia,Franca, ultima a sentire la voce del padre quella sera. Insieme a lei il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Giulio Francese e in rappresentanza dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, il cronista di giudiziaria, Franco Nicastro, e poi il presidente dell'Unci Sicilia, Leone Zingales, e per l'Assostampa il segretario regionale Roberto Ginex . Dinanzi la lapide presenti il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il questore di Palermo, Renato Cortese e le altre alte cariche militari.

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