Le Acli di Palermo intervengono sulla mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo

A proposito della mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presentata dalle opposizioni di Sala delle Lapidi, le Acli palermitane pur riconoscendo la delicatezza della situazione amministrativa cittadina, nella sua attuale gestione non al massimo delle aspettative dei suoi abitanti, ritengono che aprire una crisi in questo difficile e delicato momento, non sia per niente la soluzione migliore, anzi, , mettere in crisi le l'amministrazione, in piena crisi dovuta all’emergenza sanitaria del COVID-19, finirebbe con il peggiorare la situazione. Le Acli di Palermo ritengono, altresì, che questo non sia il momento per salti nel buio e che lo scenario di eventuali e non auspicabili elezioni anticipate non risolverebbero d'incanto le diverse e delicate problematiche che preoccupano ed attanagliano , in questo momento, i cittadini, anzi si aprirebbe una stagione buia per la nostra città, dalla quale sarà difficile uscire. “A Leoluca Orlando, dichiara il Presidente delle Acli palermitane – Nino Tranchina - non si può non riconoscere il merito di avere lavorato per costruire una città, ma soprattutto una cultura della convivenza cittadina, alla pari delle più grandi metropoli europee. Certamente molto c’è da fare, specie sul piano della gestione dei servizi, ma su quest’ultimo ambito la forte riduzione del personale comunale, specie di livello apicale, per via del blocco delle assunzioni, sta rallentando e limitando oltre modo l’attuazione del programma condiviso dalle forze politiche e dai cittadini che lo hanno votato. Di contro, invece, giudicando sempre positiva ogni occasione di dibattito provocato dalle sollecitazioni legittime che arrivano dalle opposizioni e, quando serve, anche dalla maggioranza, siamo convinti che il Sindaco possa trarre spunto, dalla giornata di domani, per rilanciare - come sappiamo sa fare benissimo - l’azione del suo governo e porre le basi, in questi due ultimi anni dalla fine del suo mandato, per dare sostanza a quella condivisa visione di città, costruita in questi anni, e per la quale non intendiamo rinunciare.”

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