"Sento la responsabilità ma anche una grande emozione - esordisce il Generale di Brigata Rosario Castello- perchè da siciliano ho ottenuto l'incarico in questa terra e quindi non posso essere che emozionato e orgoglioso. Vicinanza alla popolazione con le nostre stazioni, con le tenenze , i reparti sul territorio per dare serenità e sicurezza ai cittadini della Sicilia".
Il suo predecessore, il generale Cataldo nel suo discorso ha parlato dei valori morali di cui sono portatori i carabinieri e adesso è ancor di più importante riaffermarli nel segno della legalità.
"Valori morali. continua Il Generale Castello- testimoniati dai caduti dell'Arma, abbiamo ricordato il generale Dalla Chiesa, ma questa terra ne ha avuto tanti. Sono stati eroi che hanno portato avanti gli ideali dell'Arma, il sacrificio fino a donare la propria vita".
Gli uomini dell'Arma abbiamo sottolineato al neo Comandante regionale dei carabinieri Sicilia, Castello, sia nel periodo del lockdown sono stati molto vicini alla gente e adesso che c'è stata una ripresa delle attività economiche con il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità, abbiamo chiesto come i carabinieri siciliani intendano agire."Una grande presenza del territorio è fondamentale, una prevenzione ma anche un'azione investigativa importante che vada a scovare i patrimoni illeciti. Questo è uno degli obiettivi dell'Arma, e poi insieme alle altre Forze di Polizia e di intesa con l'autorità giudiziaria continueremo nell'affermazione della legalità.
Infine è stato chiesto al Generale Castello il punto sulla ricerca del super latitante Matteo Messina Denaro.
"Le istituzioni non si fermano e il lavoro andrà avanti sempre in sinergia con le altre Forze di Polizia e di intesa con le procure".
Prima del passaggio di testimone al nuovo Comandante Regionale, il generale Giovanni Cataldo visibilmente emozionato ha espresso gratitudine ai carabinieri siciliani .
"Questa seconda esperienza siciliana mi ha confermato ciò che era avvenuto nella prima, ovvero il fatto che i carabinieri che ho guidato sono i migliori per un duplice motivo. Il primo perché sono riusciti a intessere un rapporto forte con la cittadinanza e il secondo perchè sono stati davvero pochi i miei interventi, le mie indicazioni sono state recepite da tutti e per questo vi ringrazio per quello che avete fatto e come l'avete fatto".
Il Generale di Divisione Cataldo ha lasciato Palermo per approdare allo Stato Maggiore della Difesa come Capo Ufficio Generale Affari Giuridici e Consulente Giuridico del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Alla cerimonia hanno partecipato le più alte cariche civili e militari e religiose come l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Presenti il sindaco Leoluca Orlando, il questore di Palermo, Renato Cortese, il generale dell'Esercito Sicilia, Scardino, il comandante provinciale dei carabinieri, Arturo Guarino.
"Questa seconda esperienza siciliana mi ha confermato ciò che era avvenuto nella prima, ovvero il fatto che i carabinieri che ho guidato sono i migliori per un duplice motivo. Il primo perché sono riusciti a intessere un rapporto forte con la cittadinanza e il secondo perchè sono stati davvero pochi i miei interventi, le mie indicazioni sono state recepite da tutti e per questo vi ringrazio per quello che avete fatto e come l'avete fatto".
Il Generale di Divisione Cataldo ha lasciato Palermo per approdare allo Stato Maggiore della Difesa come Capo Ufficio Generale Affari Giuridici e Consulente Giuridico del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Alla cerimonia hanno partecipato le più alte cariche civili e militari e religiose come l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Presenti il sindaco Leoluca Orlando, il questore di Palermo, Renato Cortese, il generale dell'Esercito Sicilia, Scardino, il comandante provinciale dei carabinieri, Arturo Guarino.
E poi il comandante regionale della Guardia di Finanza di Palermo, Riccardo Rapanotti e quello provinciale, Antonio Nicola Quintavalle Cecere. Il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Palermo, Roberto Scarpinato insieme al presidente della Corte d'Appello di Palermo, Matteo Frasca. Infine in rappresentanza del Presidente della Regione era presente l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla .
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