Una visita presso gli uffici del PRAP , a Palermo

Una visita presso gli uffici del PRAP , a Palermo, per verificare, nel rispetto delle normative vigenti, le condizioni degli ambienti destinati al personale della Polizia Penitenziaria. Ad effettuarla, una delegazione della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria capeggiata dal segretario nazionale Armando Algozzino e composta dal segretario regionale Gioacchino Veneziano e dai dirigenti sindacali Salvatore Alota, Enrico Mangiameli e Daniele Marino . Dall’ispezione sindacale, sono emerse, in primis, le “ottime condizioni” in cui versa la struttura che ospita il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, situata nella stessa area in cui insiste la Casa Circondariale Pagliarelli, da qualche anno intitolata ad Antonio Lorusso. “I locali sono tinteggiati e puliti – afferma Algozzino – e lo spazio riservato agli automezzi è stato sistemato”. “Anche il NIR, ovvero il Nucleo Investigativo Regionale - prosegue - beneficia di nuovi spazi, grazie alla cessione di un locale in fase di ristrutturazione che appartiene al provveditore regionale Cinzia Calandrino”. “A lei e al direttore del personale del Provveditorato Milena Marino – sottolinea il segretario – formuliamo il nostro ringraziamento per l’accoglienza riservataci e per averci fornito tutte le informazioni e le indicazioni utili in merito alle istanze che abbiamo sollevato”. Durante l’incontro, definito da Algozzino “proficuo” e contrassegnato dalla disponibilità dell’amministrazione, infatti, sono stati affrontati molteplici argomenti. Al centro dell’attenzione della UILPA Polizia Penitenziaria, la sicurezza e la vicenda dei buoni pasto. Per quanto concerne il primo punto, il segretario ha sottolineato le diversificazioni in atto tra gli uffici, legate agli ordini di servizio dei vari direttori. “In alcuni Istituti, la sicurezza esterna – spiega l’esponente sindacale – è affidata al personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti che opera negli uffici, attraverso gli ordini di servizio posti dal direttore”. “In altri Istituti, oggetto di proteste e manifestazioni sindacali, invece, i direttori hanno revocato gli ordini di servizio – specifica – e pertanto il personale non percepisce la presenza secondo quanto stabilisce l’articolo 9”. “Anomalo che nell’ambito della stessa amministrazione – ha sottolineato – vi siano tali differenziazioni in province e Istituti diversi: chiediamo disposizioni univoche ”. Il sindacato è inoltre intervenuto sul tema dei buoni pasto che vengono corrisposti al personale con notevole ritardo. “Comprendiamo che le mense siano chiuse – precisa Algozzino – e che esistano tempi tecnici legati alle gare d’appalto e all’assegnazione alle ditte, ma chi paga sono i poliziotti penitenziari”. “La cosa grave è che alcune direzioni non riconoscono per alcuni servizi i buoni pasto al personale del Nucleo, ovvero un servizio operativo – sottolinea – e pertanto abbiamo chiesto un incontro sul tema con tutte le organizzazioni sindacali per discutere i due punti”. Lo scorso 9 dicembre, l’amministrazione ha trasmesso inoltre all’assessorato regionale alla Salute la richiesta di misure di profilassi anti – Covid 19: si attende ora che la Regione Siciliana disponga gli interventi necessari a tutela del personale. Infine, il problema dell’organico, che anche presso il PRAP risulta carente, con la conseguenza che molte pratiche subiscono ritardi. “Auspichiamo la rivisitazione delle piante organiche –afferma Algozzino – anche attraverso gli interpelli”. Pure in questo caso, il segretario ha chiesto il coinvolgimento di tutte le sigle sindacali. Più in generale, in tema di carenza di personale, l’esponente della UILPA ha sottolineato come il problema si sia manifestato drammaticamente durante le rivolte carcerarie verificatesi in occasione dell’ emergenza sanitaria. Durante l’incontro, inoltre, sono state passate in rassegna tutte le criticità che caratterizzano le nove province siciliane, a partire dalle vertenze in atto, tra le quali il mancato pagamento, ad oggi, delle spettanze relative alle missioni. Particolarmente problematica, in tal senso, è la situazione presso la Casa Circondariale di Agrigento : per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare interventi risolutivi, è prevista una manifestazione nella prima decade del mese di gennaio, con tutte le restrizioni imposte dai decreti anti-Covid 19 in atto. “Ci auguriamo che, sulle vicende di Agrigento – conclude – il provveditore regionale intervenga, anche in considerazione delle varie note diramate dal sindacato a livello nazionale”.

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