La mafia investe nel centro storico. Arrestati due "prestanome di Calvaruso" e sigilli al ristorante "Carlo V"

di Ambra Drago
Prosegue l'attività investigativa dei carabinieri del comando provinciale di Palermo sul mandamento di Pagliarelli e sulle persone coinvolte nell'operazione "Brevis" che permise alla Direzione distrettuale antimafia, appena una settimana fa, di emettere 5 fermi di indiziato di delitto e di arrestare all'aeroporto di Palermo Giuseppe Calvaruso di rientro dal Brasile (dove risiedeva da settembre 2019). L'uomo è ritenuto il capo mandamento di Pagliarelli dopo l'arresto di Settimo Mineo avvenuto nell'operazione "Cupola 2.0".Oggi scatta un sequestro per 2.500.000 euro e altri due arresti, si tratta de fratelli Giuseppe e Benedetto Amato. Entrambi si trovano ai domiciliari. Giuseppe Amato  è il titolare del noto ristorante palermitano "Carlo V" di piazza Bologni. 
Secondo gli investigatori, gli imprenditori (uno dei due è rientrato la sera del 12 u.s. dalla Spagna dove, a Lanzarote – nelle isole Canarie – voleva aprire una attività commerciale per la somministrazione di cibi e bevande), sono accusati di avere svolto le funzioni di prestanome di Giuseppe Calvaruso, socio occulto della rinomata attività commerciale, intestando fittiziamente a sé e ad altri parenti beni di lusso (tra cui un Porsche Cayenne). Calvaruso avrebbe progettato insieme ai due arrestati la realizzazione di un “impero commerciale” che potesse garantire, nel futuro, ingenti entrate formalmente lecite. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata anche la ditta “EdilProfessional”, azienda edile, secondo l’ordinanza del GIP, fittiziamente intestata a due indagati, fra cui Giovanni Caruso, anch’egli arrestato nel corso della precedente trance dell’operazione, verso cui Giuseppe Calvaruso aveva fatto convergere numerose commesse per la ristrutturazione di appartamenti e palazzi del capoluogo siciliano.
Sequestrati, infine, conti correnti riconducibili ai due imprenditori raggiunti dalla misura custodiale, attraverso i quali, in più occasioni, Calvaruso era riuscito a ricevere somme di denaro per fare fronte alle spese legate alla prenotazione di viaggi, alberghi e cene.
I beni sequestrati ammontano a 2.500.000 di euro circa.

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