Agricoltura. Corrao (Green-EFA): Taglio PSR per la Sicilia è inaccettabile. Patuanelli è ministro grazie ai voti del SUD

“Il fatto che il ministero per l'agricoltura decida rimodulare i criteri per l'assegnazione dei fondi per il comparto tagliando soldi alle regioni del Mezzogiorno è un problema politico non di poco conto. Il ministro Patuanelli dovrebbe ricordare che è in quella posizione perché i cittadini siciliani gli hanno dato un mandato votando il partito che lui rappresenta. Il Governo di cui Patuanelli fa parte non può continuare a fare dichiarazioni in cui si dice di investire al SUD e poi alla prova dei fatti si da il minimo indispensabile o addirittura si sottraggono risorse già programmate come nel caso del PSR”. A dichiararlo è l’europarlamentare del gruppo Green-EFA Ignazio Corrao intervenuto nel corso dell'audizione congiunta del ministro per le politiche agricole Stefano Patuanelli nell’ambito delle commissioni attività produttive e UE all’Ars.
“Le scelte politiche del governo Draghi di cui Patuanelli è un illustre esponente - sottolinea Corrao - danneggiano le imprese del Sud. Qualsiasi fondo UE, a partire dalla PAC, passando per i fondi strutturali, è destinato a colmare le differenze strutturali tra le regioni. Se la Sicilia riceve di più, non è perchè sia avvantaggiata, ma anzi perché ha delle carenze più profonde rispetto alle altre regioni che negli anni hanno avuto più investimenti. Con la rimodulazione del PSR e secondo un rapido calcolo, una flessione di circa 40 milioni per le imprese del sud, il Ministero colpisce un settore che lentamente sta cercando di salvarsi e di sopravvivere nonostante il divario che avvantaggia le regioni del Nord, che negli anni ha ricevuto nettamente di più, come dimostrano i finanziamenti del primo pilastro. Stessa cosa per il recovery. Quella del il 40% per il Mezzogiorno comunicata come una vittoria per il Mezzogiorno ovviamente non basta. La proporzione più corretta sarebbe quella del 60-70%. Solo con questi numeri si può parlare di investimenti per il sud. Ai siciliani non servono parole al vento e promesse di compensazioni” - conclude Corrao.

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