Associazione per onorare la memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia:" Non esistono vittime di serie A e B. Evitare l'oblio per i poliziotti caduti nelle Stragi"

Il 23 maggio ricorre il 29° anniversario della strage di Capaci. Più che mai oggi è forte la necessità di ricordare l’eroico sacrificio di Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, vittime della criminalità organizzata di stampo mafioso e morti assieme ai due magistrati in quel tratto di autostrada devastato dalla sanguinosa furia criminale. Per troppo tempo Rocco, Antonio e Vito sono scomparsi dietro l’anonima definizione di “uomini della scorta” senza pensare che si trattava di persone dietro alle quali c’erano famiglie, storie, affetti e dignità. Famiglie che ancora oggi piangono la loro morte, storie interrotte da una carica di esplosivo, affetti lacerati dalle schegge dell’esplosione e dignità calpestata da un velo di oblio. Non devono esistere vittime di serie A e di serie B soprattutto, ma non solo, quando si tratta di servitori dello Stato che, con abnegazione e senso dello Stato, hanno svolto il loro lavoro. Non possiamo accettare che Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani continuino a essere figure anonime destinate a scomparire anche dall’iconografia del ricordo perchè, senza nulla togliere né al dottor Falcone tantomeno alla dottoressa Morvillo, rappresentano un fulgido esempio di spirito di servizio e sono portatori di quei forti ideali di legalità cui dovrebbe aspirare tutta la comunità e di cui sono ispiratori.



Richiamiamo fortemente la stampa, le associazioni e le fondazioni che ricordano le vittime della strage di Capaci a contribuire, tramite atti concreti e non retorici, alla loro memoria.



Perché ognuno di noi, quel giorno, era Rocco, Antonio e Vito. Perché ognuno di noi, quel giorno, è stato dilaniato dall’esplosione. Perché a ognuno di noi, quel giorno, è stato strappato un padre, una fratello, un fidanzato, un marito e un amico.



L’Associazione Per Onorare La Memoria Dei Caduti Nella Lotta Contro La Mafiaribadisce fortemente il suo impegno non solo a non dimenticare ma a contribuire per evitare che l’oblio diventi pratica quotidiana.

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