Ministro Lamorgese alla Caserma Lungaro:"Il più grande segnale che si può dare alla mafia è l'inarrestabile prosciugamento del consenso popolare"

di Ambra Drago
Anche il XXIX anniversario della Strage di Capaci ha avuto come luogo simbolo la caserma Lungaro di Palermo. Da qui il 23 maggio uscì la Quarto Savona 15 (la Fiat Croma sulla quale viaggiavano gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo) insieme a quella dei colleghi pronti per il corteo che avrebbe accompagnato il giudice Falcone e il giudice Morvillo, sua moglie) dall'aeroporto in città. Ma i tre poliziotti non vi fecero mai ritorno nella struttura di via Agostino Catalano lasciando così un vuoto nelle loro famiglie e uno senso di sgomento in tanti uomini e donne che già in quegli anni indossavano una divisa, una sensazione che ha più volte testimoniato il Capo della Polizia, Lamberto Giannini che nel 1992' svolgeva il suo compito nella Sala Operativa della Questura di Roma. Insomma la caserma Lungaro che ospita i resti di quella Quarto Savona 15 ( rientrata a casa dopo aver toccato diverse città italiane, il 21 maggio 2017) nel suo giardino la presenza delle più alte cariche istituzionali del nostro Paese.

In quest'occasione a far gli onori casa il Questore di Palermo e provincia, Leopoldo Laricchia dopo aver ringraziato il Presidente Mattarella per la sua presenza, ha affermato: "Questo luogo per i poliziotti di Palermo è più di un edificio è soprattutto il luogo della memoria che interpella noi poliziotti sulle motivazioni etiche della nostra scelta di servizio e di vita. Un luogo di sacralità espressa dal Tricolore, dalla lapide e dalla nuova teca della Quarto Savona 15". 

Presente oltre al Capo della Polizia anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese: "Le due Stragi rappresentano una ferita ancora aperta in quegli anni la Sicilia fu uno scenario terribile di fatti di sangue. Un lungo e luttuoso elenco di morti che ormai è parte della memoria collettiva. Lo Stato reagì con determinazione e lucidità. Ricordo una frase dell'allora ministro della Giustizia che disse:"Il peggior affare che la mafia potesse concepire". Nel tempo molti corleonesi e uomini della criminalità organizzata sono stati arrestati e processati. "Ebbene davanti a noi abbiamo il groviglio della Quarto Savona 15- continua il ministro Lamorgese- a cui noi ci inchiniamo. Non è il simbolo di sconfitta, come avrebbe voluto la ferocia mafiosa, tutt'altro rappresenta il principio di una grande riscossa civile. Una riscossa contro la subcultura mafiosa e le sue lusinghe. Il più grande segnale che si possa dare alla criminalità organizzata è quello di far percepire l'inarrestabile prosciugamento del consenso popolare".

Dello stesso tenore le parole del Capo della Polizia, Lamberto Giannini: "E' la prima volta che partecipo qui al 23 maggio diventata giornata simbolo di lotta per la legalità nel nome di chi ha dato la vita per garantire al Paese un futuro di vita e libertà. Giovanni, Francesca, Antonio, Vito, Rocco e poi Paolo, Vincenzo, Walter Eddie, Claudio, Agostino e Emanuela continuano ad essere l'esempio nel modo in cui vivere e operare con la consapevolezza dei rischi che si corrono. Voglio ringraziare tutti colore che hanno reso possibile la seconda vita della Quarto Savona !5 soprattutto la signora Tina Montinaro". Infine il Capo della Polizia ha consegnato i segni distintivi dei poliziotti rimasti vittime delle due Stragi del 1992.

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