Occhio alla spesa Ristretto non è solo il caffè!

di Giuseppe La Manna
Uno dei settori che non è stato colpito dalla pandemia è sicuramente il settore alimentare e dei prodotti per l’igiene personale e domestica. Non considerando, naturalmente, le case farmaceutiche che hanno visto aumentare i loro profitti a dismisura per ovvie ragioni. Nuovi supermercati aprono in ogni quartiere della città, facendosi una concorrenza spietata. Questo dovrebbe portare vantaggi al consumatore. Sugli scaffali troviamo prodotti in offerta e siamo contenti di acquistare ogni cosa a prezzi stracciati. Eppure da un po' di tempo ho notato che molti prodotti si sono “ristretti”.
Volevo comprare uno sgrassatore nel solito contenitore da un litro, ma mi sono accorto che il contenitore si era rimpicciolito e il prezzo era rimasto invariato. Qualcuno può pensare che abbia sbagliato prodotto, che ho preso un’altra marca, invece no, era la stessa marca. Decido di comprare il dentifricio, anche quello si è ristretto! Da 100 ml è passato a 70 ml. Ho cambiato supermercato, ma ho notato che questa pratica del “riporzionamento” si è diffusa ovunque. Sia nei prodotti di marche famose sia nei prodotti di marche sconosciute.
 
Il riporzionamento consiste nel mantenere uguale il prezzo di un prodotto, ma di diminuirne la quantità. Così di fatti il prodotto costa di più ma il consumatore difficilmente se ne accorge. Il dentifricio, come ho già detto, è passato da 100 ml a 75 ml, il detersivo per i piatti da 1 litro a 900 ml, il detergente per le mani da 250 a 200 ml. Nel reparto alimentari vediamo che il riso è passato da 1 Kg a 700-800 grammi, la salsa di pomodoro da 1 litro a 650 ml. (salsa ristretta)
I fazzolettini di carta da 10 sono scesi a 9, anche la carta igienica è scesa da 250 a 230 strappi. Quindi a conti fatti portiamo circa il 30% in meno dei prodotti acquistati. Questa pratica commerciale è molto pericolosa perché genera un’inflazione occulta. Infatti questo aumento dei prezzi non viene contabilizzato nelle statistiche. Le associazioni dei consumatori dormono e le aziende aumentano i guadagni. Si calcola che in Italia si sono “ristretti” circa 7000 prodotti. Anche i gelati e i dolciumi si sono rimpiccioliti, ma i produttori dicono che lo fanno per noi, per la nostra salute! Anche i fruttivendoli si sono adeguati. Per esempio ho notato che nelle ciliegie invece di mettere 8 euro al Kg scrivono sull’etichetta 4 euro e piccolo piccolo, quasi illeggibile 500 gr. Nella fagiolina invece di mettere 4 euro al Kg. Scrivono 2 euro ( 500 grammi) Quindi quando facciamo la spesa al supermercato guardiamo il prezzo al chilogrammo o al litro dei prodotti. E’ meglio preferire le confezioni sfuse soprattutto di prodotti freschi, dove è impossibile applicare il trucco. Il carrello si è alleggerito e anche il nostro portafoglio!

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