“L’eredità dello Zio Canonico” in scena al Teatro Arena Zappalà di Mondello

di Franco Verruso
L’eredità dello zio canonico”, come quasi tutti i lavori del drammaturgo catanese Antonio Russo Giusti (18761957), appartiene al filone del cosiddetto “naturalismo comico” e, come tutte le vicende, tratte dalla vita quotidiana dei ceti popolari, esasperate nei loro aspetti più grotteschi e paradossali ed i personaggi, evidenziano i lati negativi dell’animo umano, come la spilorceria, la bramosia e la sottomissione. La commedia racconta le vicissitudini di due famiglie, i Favazza, che si contendono duramente l’eredità del defunto zio prete. Il nipote, Antonio Favazza, confida in questo lascito, anche perché ha dedicato la propria vita allo zio scomparso ed, infatti, aperto il testamento, egli è riconosciuto erede universale, ma con l’obbligo di molti legati il cui importo, però, copre quasi tutto l’ammontare del patrimonio ereditato.
Fortunatamente salta fuori un secondo testamento che, annullando il primo, pare rimetta le cose a posto…ma, l’improvviso fallimento della banca, che custodisce la somma ereditata, fa tornare il povero Favazza nel più profondo sconforto. Alla fine, però, tutto si sistema ed un triplice matrimonio tra le due famiglie, stabilisce la pace definitiva dei Favazza. La divertente commedia, andrà in scena al Teatro Arena Zappalà di Viale Galatea n. 6/e a Mondello, sabato 28 agosto alle ore 21,30 (ingresso ore 21:00), con protagonista Vito Zappalà nel ruolo del cav. Antonio Favazza, coadiuvato da Teresa e Graziella Zappalà, Calogero Spina, Francesco Italia, Marco Feo, Rosa Tramuto, Matteo Coffaro, Rosangela Cannizzaro, Massimo D’Aleo e Martina Bisanti. Regia e Direzione Artistica dello stesso Vito Zappalà.

La commedia, rappresentata per la prima volta il 2 aprile 1923, undici anni, dopo il regista Amleto Palermi ne realizzò una libera riduzione dal titolo “L’eredità dello zio buonanima”, con protagonisti gli indimenticabili Angelo Musco e Rosina Anselmi.

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