VII Festival delle Letterature Migranti | 26 ottobre ore 10,30 | Oratorio dei Santi Elena e Costantino, Palermo

Un’edizione tutta al femminile con oltre 30 incontri con alcune tra le più significative autrici del panorama culturale italiano e internazionale. Oratorio Santi Elena e Costantino - Oltre 30 incontri con alcune tra le più significative autrici del panorama culturale italiano e internazionale, da Giulia Caminito, vincitrice del premio Campiello con L'acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), alla giornalista, regista e scrittrice francese Ingrid Seyman con il suo ultimo libro La Piccola Conformista (Sellerio, 2021). È la settima edizione del Festival delle Letterature Migranti, dedicata interamente allo sguardo delle donne. Il programma e le protagoniste saranno presentati in conferenza stampa martedì 26 ottobre alle 10,30 all’Oratorio Santi Elena e Costantino dal direttore artistico di FLM Davide Camarrone. Parteciperanno i curatori del programma Simone Arcagni, Giuseppe Cutino, Dario Oliveri, Domenica Perrone, Agata Polizzi ed Eva Valvo e il presidente del comitato scientifico Ignazio E. Buttitta.
Oltre agli incontri letterari, in programma anche quest’anno concerti, proiezioni, momenti teatrali ed un evento della sezione Arti Visive realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz e parte dell’inaugurazione di Zac Centrale, il nuovo presidio permanente della Fondazione Merz dedicato alle arti del nostro tempo. Alla conferenza stampa interverranno Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Gianfranco Micciché, presidente dell’Ars; Mario Zito, assessore comunale alle Culture; Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II; Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia; Daniele Palermo, presidente Concistoro Chiesa Valdese di via dello Spezio a Palermo; Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo; Marco Betta direttore artistico Teatro Massimo. Svelata, intanto, l’immagine grafica che accompagnerà questa edizione: la Signora Gulliver realizzata da Azzurra Messina e #ditosinistro. «La figura che le prime illustrazioni de I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift mostravano legata a Lilliput, si rivolta e si disanima nella più estatica delle cadute – dice Davide Camarrone - Gulliver è donna: la mente, i sensi, il cuore e le membra sono connesse, rette, trattenute, ancorate e gravate del peso di figure minutissime che paiono venir fuori dalle Tentazioni di Sant’Antonio di Hieronymus Bosch. La caduta è reversibile. Il corpo può liberarsi delle schiavitù materiali e immateriali, sfuggire all’estinzione e all’isolamento. La Signora Gulliver dà corpo al racconto della settima edizione del Festival delle Letterature Migranti».

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