Violenza sulle donne: sei le vittime nell'ultima settimana. Mattarella: "E' la mattanza del mondo contemporaneo"

di Ambra Drago
Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, i numeri rimangono ancora allarmanti. E lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha definito il fenomeno "la più tragica mattanza del mondo contemporaneo". In un report pubblicato sul sito del ministero dell'Interno e realizzato settimanalmente dal Servizio Analisi Criminale, della Direzione Centrale Anticrimine viene messo in evidenza come omicidi volontari molto spesso hanno come vittime donne. 
I dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, vengono confrontati con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri. Ad oggi relativamente al periodo 1° gennaio – 21 novembre 2021 sono stati registrati 263 omicidi, con 109 vittime donne di cui 93 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 63 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. In crescita anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo (+5%) che passano da 130 a 136; le vittime di genere femminile, da 87 nel periodo 1° gennaio - 21 novembre 2020, raggiungono le 93 nell’analogo periodo dell’anno in corso (+7%). Nell’arco temporale dell’anno in corso, le donne vittime del partner o ex passano da 59 a 63 (+7%). Infine, nel periodo 15 – 21 novembre 2021 risultano essere stati registrati 11 omicidi, 9 dei quali commessi in ambito familiare/affettivo; 6 le vittime di genere femminile, 3 delle quali uccise da partner o ex.
Una riflessione quella sulla violenza contro le donne che indica Mattarella che segna il fallimento della nostra società che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest'ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia". Tale violenza "prende origine da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto. E scrive ancor il Presidente della Repubblica: "È fondamentale che le donne che hanno subito violenza sentano intorno a loro un mondo che le accoglie e le protegge, per consentire loro di uscire dal silenzio e liberarsi da quel recinto dove è nata la violenza.Solo con una società pronta a sostenere le vittime sarà possibile sconfiggere la violenza contro le donne. Per questo è importante l'attività che ogni giorno portano avanti le istituzioni, le associazioni, le volontarie e i volontari, che tentano di costruire rifugi per curare e prevenire gli episodi di violenza. Per uscire da questa spirale - aggiunge - è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all'idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia". La violenza che sia essa fisica, verbale, psicologica per contrastarla ha bisogno non solo dell'azione repressiva ma di un percorso di prevenzione e educazione culturale. Ecco che il Capo dello Stato conclude: "La prevenzione richiede ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un'alternativa di vita libera. La dipendenza, spesso di carattere economico, in cui molte di esse si trovano è di ostacolo alla ricerca di protezione e alla stessa denuncia degli episodi violenti. Resta ancora molta strada da fare, ma occorre continuare ad operare, individualmente e con azioni collettive, perché eliminare la violenza sulle donne è un obiettivo essenziale per il nostro vivere in comune".

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