Momento di preghiera sul sagrato della Cattedrale. Lorefice: ”Giorni bui da guerra mondiale. La pace è la nostra speranza"

di Ambra Drago
Un momento di preghiera segnato anche dall'auspicio che possa arrivare la pace il prima possibile, è quello che si è tenuto sul sagrato della Cattedrale di Palermo. Tantissimi cittadini, mondo dell'associazionismo, scout e istituzioni e l’Imam, hanno accolto l'invito dell'arcivescovo Corrado Lorefice. Dopo aver letto la lettera del Papa che invitava anche le popolazioni alla preghiera e alla giornata di digiuno è intervenuto l'arcivescovo. "Di fronte a questa guerra non possiamo non chiedere che ci sia un cessate il fuoco e che il popolo dell'Ucraina torni a vivere in pace. Penso ai tanti innocenti morti in questi giorni, penso ai anti padri rimasti a combattere, penso al dolore della guerra. In questo momento si corre alle armi, si scambiano le armi, sempre più subdole e micidiali ma i popoli europei devono ricordare che non saranno le armi, i blocchi, gli antagonismi a dover prevalere. Ripartiamo da quel sentimento umano che unisce i popoli". Poi il pensiero dello stesso arcivescovo corre alle Guerre Mondiali :"Vi ricordo che durante la Prima Guerra era fonte di timore dei comandanti il fatto che i soldati dalle rispettive trincee si guardassero negli occhi ( era difficile a quel punto colpire l'altro)è questo il seme della civiltà della misericordia. Chiedo a tutti noi stasera, come fece Gesù di Nazareth, di levarci in piedi, di iniziare un cammino di giustizia in cui il sentimento e la compassione vengano prima dell'economia e del profitto. Un cammino in cui l'accoglienza prevalga sulla divisione, un cammino che riguarda la politica ma tocca la vita di ogni giorno e questo non potrà essere se le nostre case non saranno aperte, se i nostri volti e i nostri corpi non si riconosceranno, se non condivideranno il peso e la bellezza della vita". Poi un appello ai presenti ricordando le parole del cardinale Giacomo Lercaro:"Ai miei fratelli e sorelle cristiani- continua Lorefice- e qui presenti chiedo di concentrare le nostre forze nell'annuncio di un Vangelo di Pace. Ai giovani dico grazie per essere presenti" .E a chi pensa che la pace possa essere un'utopia l'arcivescovo nel messaggio fa una riflessione: "Il sogno della pace è di Dio, ed è lo stesso sogno, che ho sentito all'opera nel coraggio di migliaia di persone che nelle piazze russe hanno manifestato contro la guerra rischiando di essere arrestate, lo stesso sogno che hanno sentito coloro che sono partiti per aiutare dove c'era dolore e distruzione. Quel sogno è operante, è la nostra realtà e tutta la nostra speranza".

Dopo l'arcivescovo ha acceso la fiaccola insieme al sindaco Leoluca Orlando e al Prefetto Forlani e al membro della Consulta della Pace. Attorno al loro tantissimi cittadini uniti da un unico sentimento, quello di volere la pace per l'Ucraina e per il mondo .

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