«È opportuno concordare - ha detto il governatore - un modello di collaborazione che parta delle Università e arrivi ai campi.
La Regione può coordinare l'attività con i soggetti attivi sul territorio, fra cui gli ordini professionali, creando anche le condizioni perché i giovani possano mettere a profitto il loro titolo di studio. La stagione dei concorsi è stata avviata dopo 30 anni di blocco, ma si tratta solo di un primo passaggio. Le poche figure messe a concorso da sole non serviranno a colmare le gravi lacune di alta e media professionalità presenti, quindi dobbiamo andare avanti per aprire le porte a personale specializzato. Speriamo di superare gli ostacoli legati alla intesa finanziaria con il governo di Roma. Con gli agronomi - ha aggiunto Musumeci- vogliamo confrontarci su temi prioritari quali il dissesto idrogeologico e la desertificazione del territorio, su cui il governo regionale ha investito molte risorse in questi quattro anni e mezzo».
La Federazione regionale agronomi e gli Ordini professionali hanno raccolto l'invito del presidente. «Sulla scia della buona pratica avviata dagli agronomi con la Banca della terra - ha sottolineato il presidente della Federazione Lo Nigro - formuleremo un'ipotesi di concertazione sui temi di nostra competenza per parlarne prossimamente e lavorare insieme in questa direzione di collaborazione».
Nessun commento:
Posta un commento