Arresti tra Brancaccio e Ciaculli. Direttore centrale anticrimine: "Gli estorti non tutti collaborano ma la mafia è meno forte"

di Ambra Drago
"Credo che Cosa nostra ha perso la forza dal punto di vista organizzativo e non solo militare. C'è una dinamica per cui Ciaculli, sottolinea il prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della polizia, è diventato preminente dal punto di vista delle attività illecite. Di fatto Ciaculli, Brancaccio, Roccella e Corso dei Mille sono forti sul controllo del territorio come sottolineano le estorsioni". Nell'operazione congiunta di oggi di polizia e carabinieri che ha portato a ben 31 arresti, solo dieci commercianti hanno collaborato i restanti 40 sono indagati per favoreggiamento . "Il comportamento dell'estorto è un comportamento degli anni 80' che addirittura collabora con chi lo estorce segnalando situazioni critiche rendendo difficoltà l'attività degli investigatori, testimonia che Cosa nostra ha una sua forza sul controllo del territorio. Rispetto alle altre organizzazioni criminali Cosa nostra ha perso la forza rispetto a anni fa pur mantenendo una sua struttura. Per noi era fondamentale, era riuscire a colpire un mandamento e alcune famiglie che all'epoca delle Stragi erano strutture i cui vertici avevano partecipato a pieno nella strategia eversiva del fenomeno". Gli arresti fi oggi che hanno preso il via da una lunga attività investigativa del novembre 2019 poi continuata con i fermi del luglio 2021 testimonia che lo Stato è presente. "Sono contento che abbiamo lavorato insieme all'Arma e alla Procura della Repubblica. Questa contemporaneità avviene in un momento di riflessione e significa che l' apparato repressivo va avanti e non ci fermeremo. Non deve venire mai meno l'impegno e dobbiamo ancora completare un'attività e quello che abbiamo fatto in trent'anni non è cosa da poco". Nonostante il risultato investigativo di grande soddisfazione rimane il dato della reticenza di monti imprenditori a denunciare. "Penso che sia il prezzo da pagare ancora per un periodo ma rispetto al passato posso dire che sono ottimista". L'operazione di oggi ha condotto a ben 31 arresti fra i quartieri di Brancaccio e Ciaculli le accuse sono di associazione di tipo mafioso, detenzione e produzione di stupefacenti, detenzione di armi, favoreggiamento personale e estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. Sono cosi stati identificati capi, gregari e "soldati," affiliati a cosa nostra che avrebbero messo a segno decine di estorsioni, commesse a numerosissimi commercianti e imprenditori e avrebbero gestito le piazze di spaccio sparse sul territorio di Brancaccio.Parte dei soldi messi insieme da queste attività sarebbero stati utilizzati per mantenere le famiglie dei carcerati. Nell'ordinanza vengono ricostruite e documentate 50 estorsioni ai danni di titolari di esercizi commerciali: dal piccolo ambulante abusivo fino all'operatore della grande distribuzione. Il pizzo veniva imposto a tutti gli operatori economici. Tra i nomi eccellenti di oggi spicca quello di Antonino Lo Nigro, quarantatreenne palermitano, sarebbe legato al mondo del traffico di stupefacenti. Lo Nigro è anche cugino di Cosimo che sarebbe stato incaricato di procurare l'esplosivo per Capaci, fece parte del commando che uccise padre Puglisi e organizzò le Stragi del 93 e per questo sta scontando l'ergastolo.

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