La Dia confisca il patrimonio dell'imprenditore Vetrano dal valore di 20 milioni di euro

Confisca di beni del valore di 20 milioni di euro a Salvatore Vetrano, imprenditore palermitano 51enne operante nel commercio di prodotti ittici surgelati. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ed è divenuto definitivo a seguito del rigetto, da parte della Corte di Appello di Palermo, del ricorso avanzato dall’interessato. Il patrimonio dell’imprenditore era già stato sottoposto a sequestro tra il 2013 ed il 2014, su proposta del Direttore della DIA, e oggetto di successiva confisca nel 2019. Secondo l'attività investigativa portata avanti dalla Dia, sarebbe emerso  la contiguità dell'imprenditore ad elementi di spicco di “cosa nostra”. Le indagini avrebbero documentato come la sua scalata imprenditoriale fosse inserita all’interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa; tali circostanze, tra l’altro, avrebbero trovato riscontro nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Questi, hanno sottolineato gli investigatori avrebbero confermato che le attività imprenditoriali erano state realizzate grazie all’appoggio ed al sostegno di “cosa nostra”, in cambio di una quota da versare periodicamente o dell’eventuale disponibilità ad assumere personale. Tutto ciò avrebbe consentito all’imprenditore di accumulare, negli anni, un ingente patrimonio immobiliare e aziendale, incrementato peraltro da finanziamenti erogati
dal Fondo Europeo per la pesca in Sicilia, a cui lo stesso è riuscito ad accedere, e da una persistente condotta elusiva degli adempimenti fiscali connessi alla propria attività commerciale.

Con l’irrevocabilità del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è divenuta definitiva l’acquisizione al patrimonio dello Stato:
-dell’intero capitale sociale e del compendio aziendale di 5 società di capitali, attive nel settore della commercializzazione di prodotti ittici e in quello immobiliare;

- di 13 immobili, tra appartamenti, magazzini e terreni ubicati a Palermo, Carini (PA), Trabia (PA), Marsala (TP) e Sciacca (AG);

- del corrispettivo delle vendite di 1 immobile, 2 imbarcazioni e 1 autovettura;

- di libretti nominativi, conti correnti bancari, depositi a risparmio, investimenti assicurativi e rapporti finanziari;

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