Totò Cuffaro ottiene la riabilitazione dal Tribunale di Palermo e potrà tornare a candidarsi in politica

Estinta l'interdizione dai pubblici uffici l'ex presidente della Regione Siciliana Salvatore (Totò) Cuffaro , condannato per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato la mafia, potrà tornare a candidarsi.
Lo ha deciso Il Tribunale di sorveglianza di Palermo che ha dichiarato “estinta” la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Cuffaro, che già nel settembre scorso aveva ottenuto la riabilitazione da due precedenti condanne.I giudici hanno accolto la tesi dalla difesa dell’ex governatore , rappresentata dall’ avv. Marcello Montalbano, che aveva presentato opposizione rispetto a una prima ordinanza emessa dallo stesso collegio il 13 settembre 2022.

Il tribunale infatti aveva concesso la riabilitazione per Cuffaro,, lasciando però in piedi l’interdizione dai pubblici uffici in virtù della norma della legge ‘Spazzacorrotti’, voluta dall’ex ministro della Giustizia Bonafede, che non consente l’estinzione dell’interdizione contestualmente alla riabilitazione.

Pertanto Cuffaro avrebbe dovuto attendere altri sette anni per la cancellazione dell’interdizione dai pubblici uffici, mentre secondo la difesa aveva maturato il diritto alla riabilitazione piena già prima dell’entrata in vigore della ‘Spazzacorrotti’ secondo il principio della irretroattività delle norme penali sfavorevoli, sancito dalla Costituzione. E come riconosciuto adesso dal Tribunale di di sorveglianza Palermo.

Totò Cuffaro era tornato in libertà nel dicembre 2015 dopo avere trascorso quattro anni e 11 mesi nel carcere di Rebibbia.

Adesso avrà diritto al cosiddetto ‘elettorato passivo’, quindi alla possibilità di candidarsi, ma lui lo ha ripetutamente escluso, anche dopo la sentenza di oggi.











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