Campobello di Mazara, arrestata una coppia di favoreggiatori della latitanza di Messina Denaro

Messina Denaro al momento dell'arresto
avvenuto il 16 gennaio 2023
Proseguono le indagini sulla rete di fiancheggiatori che hanno protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro. Arrestati Emanuele Bonafede, (nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede 
e fratello di quell'Andrea Bonafede l'impiegato comunale che avrebbe ritirato le ricette dal medico che seguiva il boss) e la moglie Lorena Ninfa Lanceri. sono accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo. I militari hanno trovato numerosi riscontri del rapporto tra il boss e la Lanceri sembra che questa fosse immessa anche nel percorso della rete di pizzini per mantenere dei contatti tra il boss e i suoi affetti. Messina Denaro, per nasconderne la vera identità, la chiamava Diletta.Gli investigatori avrebbero appurato come Messina Denaro frequentava la casa della coppia a Campobello di Mazara e che i due lo avrebbero ospitato a pranzo assicurandosi anche che non fosse presente nei paraggi nessuna forza dell'ordine. Un vero e proprio servizio di vigilanza ripreso dalle telecamere di sorveglianza di diversi negozi vicini alla palazzina della coppia. Al momento salgono a sei i fiancheggiatori di Messina Denaro finiti in carcere dopo la sua cattura del 16 gennaio a Palermo. Si tratta di Andrea Bonafede il geometra che avrebbe prestato la sua identità a Messina Denaro per consentirgli di sottoporsi alle terapie oncologiche e di acquistare l’auto e la casa di Campobello, Giovanni Luppino, l’autista che ha accompagnato il boss alla clinica Maddalena il giorno del blitz dei carabinieri del Ros. E poi il fratello di Emanuele Bonafede, Andrea, omonimo del geometra, accusato di aver fatto avere a Messina Denaro centinaia di ricette sanitarie e Alfonso Tumbarello, il medico che avrebbe curato per due anni il padrino durante la latitanza intestando farmaci e prescrizioni al suo alias.Mentre lo scorso 5 marzo è stata arrestata per associazione mafiosa, Rosalia Messina Denaro, sorella del boss che secondo gli inquirenti avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la "cassa" della "famiglia" e la rete di trasmissione dei 'pizzini

Nessun commento:

Posta un commento