E seguito un provvedimento di condanna a cinque anni di reclusione, nei confronti di un uomo ritenuto responsabile di una cruenta rapina, perpetrata a Termini Imerese, nella nottata dell’1 agosto 2013 .
In quella circostanza, nelle prime ore del mattino, l’uomo, unitamente ad altri complici al momento non individuati, si introdusse in una abitazione della parte bassa di Termini Imerese, ritenendo probabile l’assenza degli occupanti. Inaspettatamente, si trovò dinanzi ad una donna ancora a letto che ritenne di aggredire ed immobilizzare fino ab costringerla ad aprire una cassaforte che conteneva denaro e gioielli.Le indagini e le prove raccolte su quel crimine sono confluite nella sentenza di condanna di primo grado che ha consentito così di compiere un primo passo, anche se
ancora non definitivo, sul caso della violenta rapina.
Il 36enne è stato raggiunto dal provvedimento di condanna, in carcere, laddove si trovava già recluso per la concomitanza di precedenti provvedimenti: una misura di Custodia Cautelare per la già citata rapina ed una condanna irrevocabile a 9 anni ed 8 mesi di reclusione per gravi reati, commessi nel messinese, quali associazione a delinquere, furto,
rapina e detenzione di armi.
"Anche in relazione a quest’ultima vicenda processuale, sottolineano in una nota dalla Questura di Palermo, il 36enne ha manifestato un’indole insofferente alla disciplina di legge: l’uomo evase infatti dal regime degli arresti domiciliari
qualche giorno prima dell’emissione della sentenza di condanna. L'evaso nel 2020 fu rintracciato in territorio straniero ove si era rifugiato unitamente all’intero suo nucleo familiare. In virtù dei vigenti accordi internazionali fu possibile estradarlo ed associarlo presso un istituto penitenziario del
territorio nazionale.
E proprio dopo essere stato ristretto in carcere, fu raggiunto dalla misura cautelare ed oggi dalla condanna ad ulteriori 5 anni di reclusione, provvedimenti entrambi connessi alla
rapina del 2013".
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