Droga tra Palermo e Casteldaccia e estorsioni ai clienti che non pagavano: 12 misure cautelari

I militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria hanno dato esecuzione a complessive 12 misure cautelari per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. Nel corso dell'operazione chiamata "Cristallo" risultano indagate quattro persone in stato di libertà. Attualmente sono state eseguite: tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, cinque ai domiciliari e quattro obblighi di dimora con permanenza domiciliare notturna e contestuale obbligo di presentazione alla P.G.. Le indagini sono state svolte da Novembre 2021 a Maggio 2023. In particolare l'attività investigativa avrebbe messo in luce una florida e attiva piazza di spaccio operante nel comune di Casteldaccia, dedita alla vendita anche nei comuni limitrofi di hashish, marijuana, cocaina, crack. I principali indagati si sarebbero occupati dell’approvvigionamento dello stupefacente dal palermitano, per poi cederlo al dettaglio all’interno delle proprie abitazioni di Casteldaccia, ma interessandosi anche della “vendita all’ingrosso” ad ulteriori persone, le quali avrebbero acquistato considerevoli quantitativi di droga al fine di rivenderla autonomamente a altri. Per quanto riguarda le modalità di pagamento buona parte delle cessioni sarebbe avvenuta anche con il classico sistema di pagamento a credito, nel senso che gli acquirenti ricevevano le quantità richieste senza pagare e, non appena ne avevano la disponibilità, saldavano “il conto”.Tra i mesi di Aprile e Ottobre 2022 sono state arrestate in flagranza di reato 3 persone destinatarie dell’attuale provvedimento restrittivo, con il sequestro complessivo di circa:

‒ 4,7 Kg di marijuana;
‒ 2,1 Kg di hashish;
‒ 700 gr. di cocaina pura;
‒ più di 9.000 euro quale provento dell’attività di spaccio
‒ “libro mastro” manoscritto con indicazione dei crediti/debiti aperti con fornitori e acquirenti.

Inoltre gli arresti avrebbero indotto gli indagati ad accelerare il recupero dei crediti vantati nei confronti dei propri clienti, poiché era assolutamente necessario ripagare i propri fornitori, così da non perdere la loro fiducia e continuare a esercitare l’attività criminosa. Ciò sarebbe avvenuto ricorrendo a violenze fisiche e intimidazioni - per le quali non è mai stata sporta denuncia - al fine di “convincere” i più restii a saldare i propri debiti.

I militari hanno quindi accertato 5 episodi estorsivi attraverso con cui gli indagati avrebbero recuperato le somme di denaro per le dosi precedentemente cedute a credito.

"L’analisi materiale investigativo sottolineano dal comando provinciale dei carabinieri di Palermo di mettere in luce: la facilità con cui gli indagati si sarebbero mossi nel reperire stupefacente e anche le loro accortezze utilizzate nelle cessioni (tutti evitavano di discorrere di questioni concernenti i loro traffici a mezzo telefono, adoperando, invece, mezzi di comunicazione difficilmente intercettabili o, ancora, limitandosi a fissare degli incontri per poi conversare in presenza).

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