Celebrata anche a Palermo la Giornata Europea della Cultura Ebraica. "L' intento è far conoscere la "bellezza" di un popolo "

Convegno  nell'Archivio storico comunale
in occasione della
Giornata Europea della Cultura Ebraica


di Ambra Drago
Una visita dell'antica giudecca di Palermo e un convegno il tutto organizzato dall'Istituto Siciliano di Studi Ebraici, all'interno dell' archivio storico comunale di via Maqueda, per celebrare la Giornata Europea della Cultura ebraica. Erano circa venticinquemila gli ebrei sull'Isola dove vi hanno vissuto sino al 1492 data in cui fu firmato un editto che ne prevedeva la fuori uscita entro tre mesi. Il popolo ebraico ha dato nei secoli un grosso contributo culturale e economico come ha spiegato la professoressa Luciana Pepi, Presidente dell'Istituto Siciliano di Studi Ebraici e moderatrice del convegno. " Intanto ritengo questa giornata importante perchè spesso quando si parla di ebraismo si collega questo alla Shoah e invece la tradizione ebraica ha dato tantissimo al mondo intero. E mi preme dire che si festeggia questa Giornata a livello europeo ma poi ci sono delle peculiarità. Nelle città dove ci sono sinagoghe ad esempio vengono aperti questi luoghi al popolo non ebraico. L'intento è di far conoscere a un pubblico non solo di studiosi quanto il mondo ebraico ha dato a quello non ebraico. E a Palermo abbiamo tantissimi documenti che testimoniano la presenza del popolo ebraico e in Sicilia si può parlare di una identità ebraica- siciliana che è una storia da molti poco conosciuta. E mi fa piacere vedere questa sala gremita, in una domenica dove le temperature sono ancora estive. C'è un'interesse del popolo siciliano ( ed io l'ho anche messo in evidenza in un mio articolo) verso questo tema".
E un'attenzione verso la cultura ebraica da anni viene posta anche dalla Prefettura di Palermo per l'occasione era presente in platea il vicario del prefetto, la dott.ssa Colosimo che ha affermato :"Il prefetto che mi ha delegato ha grande attenzione su questi eventi. Sono momenti di rilievo. Sono momenti che aiutano non solo ricordo ma alla crescita di queste forme culturali che in una comunità come Palermo sono di rilievo".
Un'indirizzo di saluto e un'intervento curato quello che ha avuto come protagonista il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla:"Grazie per questo invito che costituisce un piacere.È un' attestazione non solo storica è un ponte di fraternitá che sta al centro del valore fondativo dell'Europa. Credo che questa abbia perso una grossa carta vincente perchè occorre una Carta europea. Bisogna che riconosca le radici giudaico cristiano, negare la propria identità è un valore antistorico .È una forma di negazionismo a scoppio ritardato. Vi ringrazio per la qualità del dibattito. Interessanti sotto il profilo delle connessioni e delle interazioni e e delle integrazioni che costituiscono un rafforzamento della consapevolezza identitaria. E in questa città le tracce architettoniche di una cultura ebraica riconoscono esempi e questa città ha offerta un terreno di dialogo e nei secoli tre religioni monoteiste hanno coabitato in questa cittá. In questa direzione confermo l' impegno dell' amministrazione comunale. Che vi sia un progetto che riguardi all' impegno comune della cittá" .
Subito dopo si sono susseguiti i vari interventi, intervallati dalla preziosa e competente lettura dell'attrice nonchè direttrice del Teatro Biondo, Pamela Villoresi di alcuni passi tratti dal Canto dei Cantici.
Il primo spunto di riflessione viene offerto da Francesco Bonanno: "Ho scelto di introdurre il tema della bellezza dal punto di vista filologico e linguistico. Proveremo a capire che cosa la parola bellezza in ebraico offre alle interpretazione a partire dalla parola, dal testo biblico. Nella lingua ebraica ci sono diversi modi di chiamare la bellezza e quello da cui partiremo è riferito alla parola Yapeh che si trova nel Qoelet si trova al punto di confluenza di tante culture. Sia dell'idea greca di Kalos, dell'idea egizia e dell'idea più orientale di bellezza". Ma gli ebrei hanno avuto un ruolo centrale anche all'interno della fotografia come ha sottolineato nel suo intervento la giornalista e esperta di fotografia Rita Calabrese: " Questa Giornata da anche un senso come ebrei creatori anche di cultura. C'è una grandissima presenza ebraica sia come fotografi sia come teorici. E' bello ricordare tra tanti anche Robert Capa, fotografo di nazionalità ungherese che ha fotografato anche la Sicilia . Celebre la foto il "Soldato e il Contadino". Oltre alla fotografia voglio infine sottolineare come abbia altrettanto importanza il ritratto anch'esso in grado di far venir alla luce l'anima e la bellezza". Interessante l'intervento di Dario Oliveri dal tema "Alma Rose: una scintilla di bellezza nelle tenebre di Auschwitz. "E' nata l'idea in me di raccontare la storia di questa musicista che nessuno ha quasi mai sentito parlare. Durante un precedente lavoro di pubblicazione mi sono imbattuto nella notizia dell'esistenza di un'orchestra femminile ad Birkenau. La particolarità era che si trattava di un'orchestra femminile e diretta da una donna. A dire il vero anch'io ritornando a quanto detto dalla Calabresi , ho tentato di fare un ritratto della Rose. Poco alla volta è nato un ritratto umano. Il mio lavoro è stato portare alla luce non solo il volto ma anche la storia di questa donna". Altrettanto carico di curiosità e interesse è stato l'intervento di Adriana Chirco dal titolo "Ville, palazzi e opifici di imprenditori stranieri così Palermo si affaccia al XX secolo. All'interno dell' Archivio Storico è stato possibile ammirare le opere di due artisti palermitani, Manlio Geraci e Vincenzo Ognibene. Arte, bellezza, operosità, crescita economica tutti fattori che hanno reso la cultura ebraica parte fondamentale del nostro Paese e dell'Europa intera che dev'essere conosciuta. Si tratta della XXIV edizione in oltre cento località in tutta Italia e la città capofila è stata Firenze. Non solo quindi memoria ma la cultura ebraica è una cultura viva e importante da valorizzare.

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