«Con il ministro Fitto - ha detto Schifani - abbiamo avuto un incontro molto utile ed estremamente formativo per quanto riguarda la gestione dei fondi extraregionali per il recupero delle somme della programmazione 2014-2020 e per il buon utilizzo di quelle relative al 2021-2027.
La presenza del ministro oggi qui – ha aggiunto il presidente - è elemento di garanzia e riferimento per la richiesta di consigli nell'interesse della Sicilia. Ci attendono quattro anni impegnativi. Le sensazioni sono quelle di una crescita da parte della Regione, forse migliore rispetto al passato. Inoltre, quest'anno contiamo di riuscire ad approvare la manovra entro l'anno solare».
Nel suo intervento, Fitto ha illustrato la nuova strategia messa in campo dal governo nazionale per quanto riguarda la nuova programmazione del Fsc e la nuova Zes unica per tutto il Mezzogiorno. «Con la Regione - ha sottolineato - stiamo lavorando affinché queste risorse possano essere spese e, d'intesa con la Commissione europea, evitare rischi. L'idea è quella di correggere il tiro non per una regione ma per l'intero sistema. A livello generale l'obiettivo è non perdere nemmeno un euro».
«Andiamo avanti – ha dichiarato il ministro - su un disegno strategico e comune che colloca in Europa un'area fondamentale del Mediterraneo, il Sud come unica Zona economica speciale. Con il presidente Schifani e gli assessori abbiamo fatto il punto su alcune questioni: sulla fase di verifica, assestamento e modifica rispetto al Pnrr che impatta con le situazioni di carattere regionale e sull'utilizzo del Fondo di coesione precedente e futuro. È stata fatta un'analisi sulla programmazione 2014-2020, per giungere a una valutazione positiva dell'uso delle risorse e quindi mettere in campo una strategia efficace per non perdere neppure un euro».
Fitto ha illustrato come nella nuova programmazione 2021/27, verrà rivisto il meccanismo di assegnazione delle risorse, con «un’inversione del metodo che preveda preventivamente un accordo sugli interventi e un cronoprogramma preciso, in una logica di corresponsabilizzazione tra governo centrale e regionale».
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