Panchina rossa e due alberi nel quartiere Montepellegrino ricordano Lia Pipitone e Rosanna Siciliano. Un monito alla denuncia, all’ascolto di tutte le donne vittime di violenza

La Panchina Rossa nel quartiere di Montepellegrino



 di Ambra Drago
 Una panchina rossa e due   alberi di "Jacaranda   Mimosifolia” sono state   disposte in via Ammiraglio   Rizzo angolo via Fileti all'interno del quartiere Montepellegrino di Palermo. E proprio in questo quartiere che hanno vissuto due donne, Lia Pipitone e Rosanna Lisa Siciliano vittime di violenza. Questi simboli ricordano il 40esimo anniversario dell'uccisione della giovane Lia Pipitone, figlia del boss dell'Acquasanta che trovò il coraggio di ribellarsi alle dinamiche mafiose.
Venne uccisa il 23 settembre del 1983 lasciando un bambino oggi un uomo, Alessio Cordaro che ha così ricordato il suo vissuto: "Questa ricorrenza per me ha un valore molto importante. Non solo per i tanti anni spesi nella ricerca di giustizia per l’omicidio di mia madre, e nel darle il giusto riconoscimento alla memoria. 
Al centro Alessio Cordaro figlio di Lia Pipitone
e accanto Adriana Argento (Responsabile 
del Centro Antiviolenza). alla dx Albanese Conigliera della Ottava Circoscrizione
con delega alla Cultura, il Presidente Longo, l'assessore comunale Pennino.
A sx della foto, il Presidente del Consiglio Comunale, Tantillo
Fa sgomento constatare come la magistratura fatichi ancora oggi nel riconoscerla una vittima di mafia. Un fenomeno, quello mafioso, che ancora oggi affligge la nostra amata terra. Da piccolissimo la prima versione che mi raccontarono è che mamma era morta a causa di un incidente stradale, successivamente la versione fu quella di una rapina finita male. Ma era chiaro sin da subito, che qualcosa non tornasse anche l'arma utilizzata. Saper in cuore mio qual era la realtà dei fatti era necessario. Bisognava cercare la verità.

La chitarra che tanto amava suonare Lia Pipitone
Essere figlio di una donna che non è scesa a compromessi mi rende orgoglioso. Oggi il centro intitolato a mia madre volge un ruolo importante. E se anche le dinamiche non sono quelle di quarant'anni fa ci sono donne che hanno bisogno di aiuto. Ho fatto una scelta difficoltà a ripercorrere la vita di mamma, ma nello stesso tempo saper che la sua storia abbia instaurato e incoraggiato persone a lottare per la propria libertà contro ogni forma di violenza è uno stimolo a parlare della sua storia. Alessio ha la stessa indipendenza e voglia di libertà nel Dna della sua mamma con la consapevolezza che bisogna continuare a lavorare su questo territorio". 
Momento della cerimonia in via Fileti angolo via Ammiraglio Rizzo
nel quartiere di Montepellegrino. A sx della foto le figlie di Rosanna Siciliano, il vicario del prefetto e il comandante della Stazione Falde 

In questa giornata è stata ricordata un'altra vittima di violenza è Rosanna Lisa Siciliana uccisa il 7 febbraio 2012 in un alloggio della Caserma dei Carabinieri Le Falde. Alla cerimonia erano presenti le due figlie, Noemi e Lussianna all'epoca dei fatti di 4 e 12 anni. Insieme a loro questa mattina c'era la loro zia Manuela Siciliano che ha dichiarato: "Mia sorella all'epoca aveva fatto delle denunce ma non è stata ascoltata. La valenza dell'evento di oggi è molto importante è come se fosse una commemorazione per lei che era una donna straordinaria". L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Millecolori Onlus che gestisce il Centro Antiviolenza Lia Pipitone la cui responsabile è Adriana Argento che ha sottolineato: "Lia, per noi della Millecolori, è parte della squadra, è un' operatrice attiva del CentroAntiviolenza. Le persone spesso ci chiamano e chiedono di parlare con lei, persino io a volte vengo chiamata con il suo nome. E capiamo che un grande lavoro di memoria è stato fatto. È stata dimenticata per 30 anni, ma da 10 anni lavoriamo in suo nome e al fianco di Alessio e di Gero Cordaro, affinché la sua storia sia un inno alla Libertà.
Oggi nel giorno del 40° anniversario della sua uccisione, insieme a lei, scendiamo in piazza per ricordare a tutti che per sconfiggere la violenza ‘Non bisogna spaventarsi
di parlare e confrontarsi’, che, solo insieme possiamo sostenere e aiutare tutte le donne a uscire dalla condizione di violenza che vivono e ad ascoltare la loro voce”.
Il Presidente della 
Ottava Circoscrizione, Longo
L'iniziativa è stata pienamente condivisa dall'Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo con tutti i suoi consiglieri e dal suo presidente, l'avvocato Marcello Longo: " Noi siamo con il quartiere, ogni giorno al servizio e in condivisione con i progetti che ci sono qui. Oggi facciamo memoria di queste due donne e lo facciamo per essere utili affinché si affermi la cultura e l'educazione del rispetto sempre e comunque anche nel rispetto nella differenza di genere. Affinchè i ragazzi e i bambini crescano con la cultura dell'assenza 
di prevaricazione e di violenza e dell'affermazione della libertà e della pace per tutti". Tra le prime fila anche l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Rosi Pennino che ha affermato: "Questo è un quartiere complesso come altre zone della città. Giornate come questa sono importanti perchè si svolgono su strada ma sono quelle che si incorniciano per testimoniare la memoria anche sotto il profilo istituzionale che guarda a temi come quelli legati alle vittime di violenza sono importanti. Insieme alla memoria bisogna potenziare i servizi e soprattutto ci affida una grande sfida ovvero la prevenzione da curare per le nuove generazioni. E' importante la prevenzione nelle scuole su diversi temi, dal rispetto per la città, al rispetto del prossimo e contro ogni forma di violenza o ad occuparsi di temi quali quelli legati alle tossicodipendenze. Dobbiamo ripartire da una forte attività di prevenzione, noi con lo stanziamento di circa un milione di euro dal Comune abbiamo avviato diverse attività legate alle dipendenze ma è chiaro che ci occuperemo anche di altro". Alla cerimonia hanno partecipato il vicario del prefetto, la dottoressa Colosimo, diversi esponenti dell'Arma e anche di diversi ordini professionali (Psicologi, Assistenti Sociali). Presente anche l' Ordine degli Avvocati di Palermo con il suo Presidente Dario Greco: "Noi crediamo molto nella funzione sociale dell'avvocato e dell'avvocatura quindi siamo sempre schierati a favore di tutte le iniziative legate alla memoria e alla legalità . Era doveroso essere qui anche perchè Lia Pipitone è il simbolo delle nuove generazioni che sono stati capaci di ribellarsi ai genitori. Sono sempre stato convinto che i giovani sono più bravi. E Lia Pipitone così come tanti altri simboli di questa terra, bisogna ricordare i martiri per trasmettere ai giovani gli ideali di libertà e di democrazia". 
Alla giornata hanno partecipato i rappresentanti di Organi di Categoria (ANPALS, Cgil, Lega Coop Sicilia), l’Associazione Partecipalermo con Francesco Bertolino; gli Stati Generali delle Donne con Maria Concetta Cefalù (Comitato Scientifico e responsabile Regione Sicilia e per le Relazioni Internazionali e i Rapporti con l’Unione Europea); il giornalista e scrittore Salvo Palazzolo, autore con Alessio Cordaro, del libro-inchiesta “Se muoio, sopravvivimi. La storia di mia madre che non voleva più essere la figlia di un mafioso”, sulla vicenda giudiziaria di Lia Pipitone; il Maestro Giovanna Ferrara (responsabile del progetto “Panchina Rossa” per la Sicilia); il Liceo Linguistico “Ninni Cassarà” di Palermo; e altre scuole di ogni Ordine e grado come la Dante Alighieri, la Karol Wojtyla e la scuola Abba - Alighieri del quartiere di Montepellegrino, l’attrice Erika La Ragione; l’Associazione Yolk; e ENDOFAP Palermo.

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