"Ogni volta che un fondatore giunge alla fine della sua vita sulla terra lascia un'eredità che va conosciuta, interpretata, custodita esordisce Don Giuseppe Buccellato. Una responsabilità che ci coinvolge tutti. Ovviamente qui tutti lo speriamo ma comunque dobbiamo dire che devono passare cinque anni dalla data della morte per l'inizio di un'eventuale processo di beatificazione che non sappiamo se avverrà. Ma intanto anche noi abbiamo un compito preciso. Ecco, il primo è di conoscere Biagio Conte e il suo dono". Nell sua conferenza don Buccellato cerca di stimolare la platea."Uno dei compiti che ci viene assegnato, continua, è di iniziare a raccogliere tutto quello che abbiamo di lui. Scritti personali, lettere, tutto va archiviato in vista non sappiamo di che cosa. Noi speriamo che un giorno possiamo pregare Biagio. Ebbene dobbiamo andare avanti e dobbiamo cercare di raccogliere anche i nostri ricordi su di lui. Il servizio più grande che possiamo fare è quello di custodire questo tesoro. Non è solo un dono da conoscere ma anche da discernere ma è anche un dono da attualizzare e dovremo continuare a chiederci "Cosa avrebbe fatto Biagio". Il Dna della Missione di Speranza e Carità è segnato dal dono di Biagio . E questo suo dono ha cambiato la vita di tutti noi".
E aggiunge: "Questo carisma che è stato consegnato a Biagio per il bene della Chiesa ha un custode privilegiato e questo è l'autorità ecclesiastica, Monsignor Lorefice e dobbiamo dire che lui ha dimostrato sempre e continua a farlo tutto il suo amore alla Missione. E sarà lui a celebrare la messa nel primo anniversario della scomparsa di Fratel Biagio proprio nella Chiesa "Casa di Preghiera di tutti i popoli" di via dei Decollati.
"E con l' Arcivescovo siamo in dialogo per la creazione di un'associazione pubblica di fedeli dipendente dall'autorità ecclesiastica e questo avrebbe desiderato fratel Biagio. Un pò con quanto facemmo con il cardinale Romeo quando venne firmato lo Statuto della Missione". Una strada che in fondo da sempre è stata tracciata e delineata nella fede e nella speranza del missionario laico. Una speranza che sarà il tema del prossimo Giubileo che si terrà a Roma nel 2025 che è cresciuta sempre più partendo dai famosi portici della Stazione Centrale dove Biagio Conte con un camioncino portava i pasti caldi ai senza tetto, ai sofferenti, ai dimenticati.
Quella spiritualità che sin da subito, ben tredici anni fa respirò a Godrano insieme a don Pino Vitrano e dove inizialmente fu piantata una Croce e dove a distanza di anni (proprio ieri) è avvenuta l'inaugurazione e l'apertura della Cappella "Maria SS. di Loreto. Una cerimonia alla quale hanno preso parte il sindaco di Godrano, i carabinieri, i poliziotti, le guardie forestali e numerosi fedeli.
Una cerimonia toccante nella quale Don Pino ha desiderato che, il T. Col. Com.te compagnia di Monreale Giulio Modesti e il Primo Dirigente della Polizia e Comandante del 4° Reparto Volo, Antonio Molinaro trasportassero la sacra Effige della Madonna all'interno della Chiesetta in costruzione.
Un momento davvero emozionante e importante della presenza dei rappresentanti delle Forze dell'Ordine in un luogo dal forte significato spirituale e religioso e con una straordinaria partecipazione della comunità dei fedeli.
Alla fine dell'intervento di Don Buccellato è stato trasmesso un video che è riuscito a trasmettere a tutti coloro che si trovavano nella Chiesa della Missione l'intensa giornata di ricordo e di preghiera e la vita della Missione. La serata è continuata con un momento musicale proprio perchè è dal canto che si fa preghiera e viceversa.
Un momento fortemente voluto dal già senatore Carmine Mancuso che è presidente del dell'Associazione Vittime dimenticate di mafia. Mancuso ha sottolineato alla platea come questa terra abbia pagato un prezzo molto alto in tema di morti per mafia ma allo stesso tempo ci sono stati esempi importanti che hanno costruito la speranza di questa città come è stato proprio Biagio Conte con la sua forte fede e l'attenzione verso gli ultimi. Tanti aneddoti di una fraterna amicizia sono stati raccontati dallo stesso direttore artistico Salvatore Di Grigoli.
Una decina di brani tra classici e liturgici e in particolare dedicati alla Madonna, alla quale fratel Biagio era fortemente legato, sono stati eseguiti da: Cosimo Diano (baritono), dai soprani Federica Neglia, Sonia Contino e Elisabetta Giammanco e Rita Bua mezzosoprano. Presente anche il trombettista Giovanni Sunseri e il maestro Mario Renzi al violino. Tutti i brani sono stati accompagnati dal pianoforte del maestro Alessandro Valenza. Al termine un lungo applauso nel ricordo di Fratel Biagio è stato regalato dal già sindaco Leoluca Orlando, dal Generale di Divisione dell'Esercito, Maurizio Angelo Scardino, dai rappresentati dei carabinieri e dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Antonio Molinaro. E poi tutti i volontari della Missione Speranza e Carità, bambini, semplici cittadini che in qualche modo hanno sentito il bisogno di esserci e di ricordare quell'uomo semplice che era fratel Biagio. Un uomo da un cuore grande che ha lasciato un vuoto in questa città ma che ha allo stesso tempo donato anche grandi insegnamenti da custodire e da non dimenticare. Inoltre domani dalle 14,30 alle 20 sarà possibile timbrare con il bollo speciale recante la dicitura "1° anniversario della nascita al cielo di fratel Biagio Conte-Missione Speranza e Carità" le corrispondenze presentate presso la postazione di Poste Italiane allestita in via Decollati.Un momento fortemente voluto dal già senatore Carmine Mancuso che è presidente del dell'Associazione Vittime dimenticate di mafia. Mancuso ha sottolineato alla platea come questa terra abbia pagato un prezzo molto alto in tema di morti per mafia ma allo stesso tempo ci sono stati esempi importanti che hanno costruito la speranza di questa città come è stato proprio Biagio Conte con la sua forte fede e l'attenzione verso gli ultimi. Tanti aneddoti di una fraterna amicizia sono stati raccontati dallo stesso direttore artistico Salvatore Di Grigoli.
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