Aci, la leggenda. Romanzo di Matteo Bonaccorsi e Livio Milazzo

di Marilena La Rosa

Da Euripide e Teocrito a Ovidio e poi attraverso Marino o Cervantes fino alle riproposizioni più attuali come quella di d’Arrigo in Horcynus Orca, il mito di Aci e Galatea è sempre stato centrale nella letteratura europea, protagonista anche di opere pittoriche come il celebre quadro di Raffaello conservato a Roma nella villa Farnesina o di opere musicali come la serenata di Händel. Recentemente, per i tipi di Book Sprint edizioni, è stato pubblicato il romanzo ‘Aci, la leggenda’ di Matteo Bonaccorsi e Livio Milazzo. Il romanzo ripropone filologicamente il mito di trasformazione raccontato nel XIII libro delle Metamorfosi di Ovidio. Il romanzo narra la storia delle avventure eroiche di Aci, pastore di origine divina, e del suo amore per la ninfa Galatea. Questo amore viene funestato dalla gelosia ottusa del ciclope Polifemo.
L’amore di Polifemo per la Nereide Galatea era già stato cantato dal poeta Teocrito che, però, non citava Aci. La presenza di Aci fu aggiunta in un passaggio successivo, di cui non ci sono notizie certe. Il romanzo racconta, dunque, il mito ripreso da Ovidio, utilizzando una coinvolgente e accattivante struttura con piani temporali cronologicamente distanti: quello del mito ambientato in un’epoca onirica e idilliaca non definibile; il medioevo, teatro della ricerca affannosa del manoscritto e l’età moderna, in cui la protagonista, Agata, ritrova le sue radici nel mito di Aci che aleggia nei luoghi e nella casa del nonno e, in questa atmosfera, rivive la magia dell’amore.
Il mito di Aci e Galatea viene narrato rappresentando i personaggi con tutte le caratteristiche che appartengono alla loro tradizione millenaria: il ciclope Polifemo, in particolare, rappresenta la brutalità, la crudeltà, l’istinto di una società primitiva in cui la ragione viene soggiogata da bisogni primari e dall’istinto. È un ciclope innamorato ma rappresentato in quella condizione di subumanità che apparteneva già a Omero quando volle stabilire una netta cesura fra la civiltà antica e primitiva, e quella moderna fondata sul rispetto della legge e sull’applicazione di schemi complessi razionali, tipici di una società progredita.
Il mito di Aci è fondante nella Sicilia orientale, ricordato in diverse province e, in particolar modo, nei nove luoghi, città e paesi, che derivano il loro nome proprio da Aci.
Gli autori, Bonaccorsi e Milazzo, hanno voluto rendere così omaggio all’origine mitologica della loro terra con una notevole abilità descrittiva ed evocativa dei luoghi, con una didascalica attenzione per la fauna e per la flora, con un evidente attaccamento e trasporto per i luoghi della propria memoria personale.
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato che vi farà trepidare e vivere le emozioni di un amore tragico, che mostra come la scrittura che evoca temi e sentimenti propri dell’uomo, a discapito del tempo e della forma, riesca sempre a muovere le corde emotive più profonde dei lettori di ogni epoca.

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