Dal restauro degli affreschi nella Caserma Ruggero Settimo alla “Cavallerizza” di Palazzo dei Normanni. Gen. Scardino:"Tesori ritrovati fruibili alla città. Un lavoro di "squadra" eccellente"

Consegna degli affreschi
sala Congreazione dell'immacolata
interno Caserma Rugegro Settimo
di Ambra Drago
Restaurati cinque dei nove affreschi presenti all'interno della Caserma Ruggero Settimo di Palermo. Si tratta di opere artistiche che campeggiano le pareti di quella che si pensi fosse un accesso alla Congregazione dell'Immacolata.Come evidenziato già dalla presenza sulla volta del soffitto di una decorzione raffigurante l'incoronazione della Vergine. Nella saletta di passaggio adiacente al locale dell'ex refettorio, questa mattina l'inaugurazione alla presenza del padrone di casa il Generale di Divisione Comandante Militare dell'Esercito Sicilia, Maurizio Angelo Scardino che ha sottolineato l'importanza di questi ritrovamenti dopo quelli già avvenuti nell'antico refettorio, oggi cine - teatro all'interno della struttura ricadente l'area attigua alla Chiesa di San Francesco di Paola. "Un militare, racconta il Generale Scardino, ha scoperto sotto l'intonaco dell'altra sala quella che chiamiamo della Congregazione dell'Immacolata, questi affreschi che erano ricoperti di intonaco. La prima idea è stata quella di restaurarli e portarli alla luce e renderli fruibili. Eccellente il lavoro della Soprintendenza ai Beni Culturali. Questo è un patrimonio degli italiani e della cittananza. Sono degli affreschi del 1600' e da oggi possono essere ammirati".
Dettagli degli affreschi restaurati
Si tratta in particolare di affreschi che sono dedicati alla Vergine e a Gesù. In particolare (Gesù nell'orto degli ulivi, la flagellazione, la Crocifissione, Gesù muore sulla croce, Cristo risorto, Cristo risorto appare alla Madonna, ascensione di Gesù Cristo, la Pentecoste, la morte della Vergine) giusto per citarne alcuni. Complessivamente gli affreschi sono nove
I cinque affreschi restaurati presenti nella sala della Congregazione dell'Immacolata
adiacente alla sala Cine-Teatro della Caserma Ruggero Settimo
Un lavoro di squadra come ha sottolineato questa mattina il Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Angelo Michele Ristuccia, dove ognuno ha giocato un ruolo fondamentale e ha ringraziato ancora una volta il Generale Scardino per aver restituito tanta bellezza. Un patrimono artistico d culturale che rappresenta uno dei tanti aspetti per rendere questa Isola attraente come ha raccontato l'assessore regionale ai Beni Culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato:"Grazie alla proficua collaborazione tra istituzioni civili e militari siamo riusciti a recuperare nell'ex convento di San Francesco le decorazioni di importante valore storico e artistico, che si pensava fossero perdute. La disponibilità e sensibilità degli uomini dell’Esercito Italiano e il lavoro svolto con professionalità e dedizione dalla Soprintendenza, ci incoraggia a proseguire questa fruttuosa collaborazione.
Per quanto riguarda il recupero della Cavallerizza di Palazzo dei Normanni, grazie al progetto redatto dalla Soprintendenza è stato possibile dare corso ad una definitiva sistemazione e valorizzazione degli spazi".
Consegnati i lavori di restauro della Cavallerizza a Palazzo dei Normanni
Un'attività di recupero iniziata nel 2017 con il ritrovamento delle pitture murali all'interno della Caserma Ruggero Settimo che ha visto il proficuo lavoro della Soprintendenza questa mattina rappresentata da Selima Giorgia Giuliano. Un viaggio nell'arte che affonda le sue radici in epoche molto lontane come ci ha raccontato Vincenzo Nuccio dell'Associazione Nazionale Fante.
"Dopo l'entrata in vigore della legge che nel 1866 sopprimeva agli ordini religiosi, con conseguente confisca i beni, questa struttura è divenuta Caserma Ruggero Settimo, mentre il resto del complesso architettonico, compresa la chiesa fu lasciato in uso all'Ordine Minimi. Questa Caserma ospita dei Reparti che solo negli anni 50' diventa Casa del Soldato. Bellissimo è il cortile della Caserma, che era l'ex Chiostro del Convento, che si sviluppava su tre livelli e il piano terra conteneva questa portico composto da trentasei archi, nove per lato. Ultimamente in base a degli studi, ci siamo soffermati sul rapporto con i richiami religiosi. Sappiamo che 9 è il multiplo di tre, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e tre sono le ore che richiamano il periodo della morte di Gesù. Ecco perchè tutti i portici hanno trentasei archi. Un'altra cosa da mettere in evidenza è la riscoperta di tre decorazioni pittoriche che narrano la vita di San Francesco di Paola".
San Francesco di Paola non riceve il Re di Francia Carlo VIII- affresco ritrovati in un lato del Chiostro
 
Si tratta in particolare della profezia di San Francesco a Pignatelli Aragona, poi divenuto vicere di Sicilia, San Francesco di Paola in udienza dal Papa e quando il Santo calabrese non ricevette il Re di Francia Carlo VIII). Sempre nella giornata di oggi sono stati consegnati i lavori di un'altra area, si tratta della Cavallerizza di Palazzo dei Normanni. Per quanto riguarda quest'ultima  ci sono voluti 265 giorni per completare il restauro, eseguiti dalla ditta Cassano srl di Mazara del Vallo. I lavori, finanziati con 720 mila euro attinti dalle risorse del “Piano sviluppo e coesione 2014-2020 “ della Regione Siciliana, sono stati svolti nell'ambito dell' accordo sottoscritto nel 2020 tra l'Assemblea regionale siciliana – Fondazione Federico II e il Comando militare Esercito “Sicilia” per la valorizzazione e la fruizione culturale degli ambienti, sino ad oggi inaccessibili, grazie al progetto redatto dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo. Gli interventi hanno riguardato il rinvenimento di una pavimentazione cinquecentesca, mantenuta a vista; l’adeguamento energetico dell’edificio, oltre alla spazzolatura, pulitura e consolidamento delle pareti, con la collocazione di nuovi infissi in legno e degli impianti. Nel corso degli scavi archeologici all’interno della Cavallerizza sono state trovate tracce di pavimentazione preesistente, ancora in corso di studio. «Grazie a quest’intervento - ha detto la Soprintendente di Palermo Selima Giuliano - è stato possibile consolidare le strutture, recuperare l’autenticità del luogo, migliorandone l’accessibilità, ma soprattutto arricchire l’offerta culturale della città che si riappropria di un bene storico".

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